Il Fondo monetario internazionale (Fmi) taglia le stime del Pil italiano per il 2019 allo 0,1% dallo 0,6% dell’aggiornamento di gennaio e dall’1% di ottobre 2018. È quanto si legge nel World Economic Outlook in cui si evidenzia che la crescita nel 2018 si è attestata allo 0,9% e sarà allo stesso livello anche nel 2020 (invariata rispetto all’upgrade di gennaio e al Weo di ottobre). Secondo l’Fmi, l’Italia è tra le cause del rallentamento dell’Eurozona.
“Le incertezze sulla politica di bilancio, lo spread elevato e il rallentamento degli investimenti” in Italia sono tra i fattori che “hanno rallentato, oltre le attese” l’economia dell’area euro, scrivono gli analisti del Fondo.Il deficit dovrebbe attestarsi al 2,6% nel 2018, per aumentare al 2,9% quest’anno e tornare al 2,6% nel 2020 mentre il tasso di disoccupazione salirà al 10,7% quest’anno (dal 10,6% del 2018) per scendere al 10,5% nel 2020. L’inflazione dovrebbe diminuire allo 0,8% (dall’1,2% del 2018) per poi risalire all’1,2% nel 2020. Il Pil pro capite corretto per il potere d’acquisto sarà negativo quest’anno (-0,3%) per poi risalire nel 2020 (0,9%) e assestarsi allo 0,7% nel 2024.
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