La bozza del Decreto Sostegni Ter approvata dal Consiglio dei Ministri apporta una modifica sostanziale alla disciplina relativa alla cessione dei crediti d’imposta per il Superbonus 110%. La nuova normativa, infatti, se confermata, comporterà che tali crediti diventeranno cedibili una volta sola.
«Comprendo l’esigenza di razionalizzare un’agevolazione che può dar adito ad abusi – dichiara Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano – e sono assolutamente concorde sulla necessità di contrastare le frodi, che sono un danno per tutta la collettività, ma introdurre sempre nuovi vincoli non credo sia l’opzione preferibile».
Se il contenuto della bozza sarà confermato, i crediti che al 7 febbraio 2022 non sono stati ceduti, potranno essere oggetto solo di una ulteriore cessione.
«Vi è, quindi, il rischio concreto – prosegue la Presidente – che, con il vincolo di data, tutti gli operatori che non vogliono utilizzare i crediti in compensazione si attivino per cederli, creando, di fatto, non poche problematiche a livello di sistema. Una simile disposizione colpisce, inoltre, in particolare, le imprese edili di dimensioni più contenute e, di conseguenza, può avere un rilevante effetto sociale di cui è opportuno tener conto».
«Non modificare elementi così essenziali di una agevolazione – sottolinea la Presidente Caradonna – è preferibile non solo dal punto di vista tecnico, per gli addetti ai lavori, ma anche, e soprattutto, per rinnovare la fiducia del Cittadino nello Stato e nella “Politica” che le indagini statistiche indicano incrinata».
«Il Superbonus 110% – continua Marcella Caradonna – in questo senso è stato un intervento molto apprezzato, perché la casa, nel vissuto degli italiani, non è solo un bene immobiliare, ma assume un significato ben più profondo. Poter effettuare, grazie allo Stato, lavori di miglioramento, altrimenti non realizzabili, è stato per molte persone un segnale davvero positivo, in un momento reso complesso dall’emergenza sanitaria. Per questo – conclude la Presidente dell’ODCEC Milano – auspico che vi sia una riflessione che conduca a non introdurre questa modifica nella versione definitiva del Decreto».