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Tabacco: Jti, 28 milioni nel 2021 a sostegno della filiera

(ANSA) – ROMA, 09 DIC – Jti, dopo aver acquistato, nel 2020,
8 mila tonnellate di tabacco lavorato, rinnova il suo
investimento in Italia con un ulteriore accordo, per il 2021, da
28 milioni di euro. Lo annuncia il presidente e amministratore
delegato di Japan Tobacco International Italia, Gian Luigi
Cervesato, durante l’incontro “La filiera del tabacco, quale
futuro?”.
    “L’impegno che portiamo avanti nei confronti della filiera e
che rinnoviamo per il prossimo anno è volto a combattere
l’incertezza e valorizzare il Made in Italy”, afferma Cervesato.
    Almeno altre 7 mila tonnellate di tabacco italiano provenienti
dal distretto di dell’Alta Valle del Tevere e delle zone vocate
della Bassa Veronese verranno acquistate dal gruppo, che si
impegna anche a supportare la ricerca e l’innovazione, per lo
sviluppo di nuove pratiche agricole sempre più sostenibili.
    “In più di 15 anni JTI ha investito nel territorio italiano
oltre 680 milioni di euro per rispondere ai bisogni crescenti di
tutto il comparto. Nonostante il momento di difficoltà vogliamo
continuare a stare al fianco della filiera e in questo senso la
collaborazione con le Istituzioni è fondamentale” aggiunge il
general manager di Jti Italia che indica in “una semplificazione
generale del fisco” del settore per agevolare gli accordi tra
operatori e produttori “l’unica via per poter programmare con
successo gli investimenti sui territori e tutelare così tutti
gli operatori”.
    “In questi nove anni di produzione e trasformazione, in
collaborazione con JTI si è creata una richiesta di manodopera
molto importante che ha assorbito maestranze anche da altri
settori in crisi”, sottolinea il presidente Trasformatori
Tabacco Italia, Fabio Rossi. Rossi rivendica la professionalità
delle maestranze che porta alle “migliori perfomance mondiali
per uniformità dei lotti, assenza di sostanze estranee e residui
nella norma” e l’attenzione per l’ambiente “con investimenti
sulle rinnovabili che hanno coperto oltre il 40% dei fabbisogni
energetici di essicazione e trasformazione”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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