Via libera nella notte alle primissime misure per i comuni della zona rossa. Procedure semplificate per gli ammortizzatori ordinari e possibilità di sospendere la Cigs e utilizzare la Cigo. Le misure interessano circa 20mila lavoratori
di Claudio Tucci
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Torna la cassa integrazione in deroga; e per i lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, professionisti e collaboratori, che hanno sospeso l’attività a seguito dell’emergenza coronavirus, spunta una indennità mensile di 500 euro per un massimo di tre mesi. Non solo. Si semplificano le procedure per gli ammortizzatori sociali (in primis, la cassa integrazione ordinaria); e per quelle imprese, che hanno già in corso un trattamento di cassa integrazione straordinaria, si apre alla possibilità di presentare domanda di cassa integrazione ordinaria per un periodo, in ogni caso, non superiore ai tre mesi.
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L’ultima bozza del decreto legge
Nell’ultima bozza di decreto legge con le misure urgenti a sostegno di famiglie, lavoratori e aziende dei territori interessati dall’emergenza sanitaria, approvato in tarda notte a palazzo Chigi, trovano spazio i primissimi interventi sul lavoro annunciati dalla ministra, Nunzia Catalfo, dopo aver incontrato nei giorni scorsi imprese e sindacati.
Sostegno al reddito per circa 20mila lavoratori
Al momento, il pacchetto di misure lavoristiche, che si applica ai circa 20mila lavoratori della zona rossa, mirano ad assicurare, spiegano da palazzo Chigi, «un primo necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese che affrontano problemi di liquidità finanziaria a causa dell’emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e agli episodi di diffusione del virus verificatisi nel nostro Paese».
Procedure semplificate per la Cig ordinario
Tra le novità, c’è, in particolare, la possibilità di attivare cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario di integrazione salariale per tutti i lavoratori che possono accedere a Cig ordinaria, straordinaria e Fis (Fondo di integrazione salariale). Quindi, in questo caso, il ricorso alla cassa integrazione viene esteso ai datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale. Questi strumenti, fanno sapere dal ministero del Lavoro, saranno finanziati con risorse dedicate, senza oneri a carico delle imprese né limiti di durata del rapporto di lavoro e adottando una procedura semplificata. Inoltre, tali periodi di integrazione salariale non saranno computati ai fini dei limiti massimi previsti dalla normativa vigente.