In quest’ottica, allora, più dei divieti possono tornare utili incentivi e disincentivi.
Certo non quelli che ipotizzano aliquote Iva diverse a seconda della modalità di pagamento, anche perché l’Iva è per definizione europea e neutrale rispetto a ogni tipo di flusso finanziario.
C’è però il tema delle detrazioni e deduzioni fiscali. Alcune, per esempio quelle per le spese in risparmio energetico, sono già vincolate a pagamenti tracciabili. Non è un meccanismo da estendere?
Non credo su scala vasta e generale. Il cosiddetto contrasto d’interessi, per cui io batto l’evasione se ti concedo deduzioni e detrazioni, realizza l’ideale concentrazionario per cui ognuno diventa il finanziere dell’altro. Se applicati sistematicamente, poi, questi sistemi sono regressivi. Poniamo per esempio di concedere uno sconto fiscale al padrone di casa che chiama l’idraulico se si fa fare la ricevuta: a parità di lavandino, l’anziano pensionato che non ha capienza Irpef paga il prezzo pieno, il benestante ottiene invece la deduzione e quindi il lavandino gli costa meno.
Questa evoluzione non è però favorita da condoni, definizioni agevolate, paci fiscali e dalle tante forme di sanatoria che periodicamente si affacciano nell’ordinamento tributario. Chiudere davvero questa stagione non potrebbe aiutare?