«Il debito rappresenta un problema strutturale della nostra economia. L’obiettivo di ridurre il rapporto debito/Pil verrà realizzato gradualmente come ci viene richiesto». Da Parigi, a tre giorni dal voto europeo il ministro dell’Economia Giovanni Tria torna a rassicurare i mercati e le istituzioni internazionali sulla buona volontà dell’Italia rispetto al fardello dell’indebitamento.
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Interpellato a margine della riunione Ocse sul “nodo” del debito pubblico (su cui si è soffermato anche l’Outlook semestrale dell’Organizzazione diffuso ieri che vede una crescita zero per il Pil italiano nel 2019), Tria ha osservato che «serve all’Italia ridurlo, ridurlo gradualmente soprattutto in un periodo di bassa crescita e nel nostro programma c’è la riduzione» del rapporto debito/Pil: «Se cresceremo di più la riduzione sarà più veloce».
Oggi – ha aggiunto il ministro – «sono usciti nuovi dati (Istat, ndr) e la previsione è che non sarà lo zero, ma +0,3». Considerando che «ogni mese queste previsioni vengono corrette al rialzo, io sono ottimista», ha poi sottolineato Tria, ricordando che la stessa Ocse «qualche mese fa, prevedeva per l’Italia un calo del Pil dello 0,2, oggi prevede zero». Quindi, «le correzioni sono mese dopo mese verso l’altro, come l’anno scorso erano mese dopo mese verso il basso. Siamo sulla buona strada», ha concluso il ministro.
Ottimistiche anche le previsioni sull’occupazione nazionale, che «andrà in linea con la ripresa dell’economia». In ogni caso – ha sottolineato il ministro – «in Italia i dati dicono che l’occupazione sta tenendo. Questo è un buon segno».
Perchè «significa che le aspettative sono sul fatto che la stagnazione sarà un periodo breve e che quindi le imprese mantengono l’occupazione». Per Tria, quella dell’Ocse «è semplicemente una previsione, una previsione pessimistica, come del resto tutto il quadro previsivo dell’Ocse, non solo per l’Italia. È un quadro previsivo pessimistico per il complesso dell’economia globale e anche europea». In un altro passaggio, Tria è tornato sul Dl Famiglia sponsorizzato dal leader M5S Luigi Di Maio, dopo aver sollevato ieri il problema delle coperture finanziarie «non ancora individuate»: «Queste cose – ha osservato – vengono affrontate guardando al bilancio complessivo, non ai singoli provvedimenti».
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