Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha espresso l’auspicio che questi settori possano contare sulle risorse del Fondo europeo per la ripresa
di Andrea Carli
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha espresso l’auspicio che questi settori possano contare sulle risorse del Fondo europeo per la ripresa
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Turismo e automotive guardano a quei 172,7 miliardi del Recovery instrument che la Commissione europea ha previsto per l’Italia. Prima che si manifestasse la “svolta europea” con la presentazione della proposta da parte della presidente Ursula von der Leyen, in un’audizione sul decreto Rilancio il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva spiegato che «questo decreto sta dentro un percorso che poi vedrà con il Pnr, cui il governo sta lavorando, un grande piano riforme e investimenti, una vera e propria strategia per la ripresa» con «piani specifici» per alcuni settori, «penso al turismo come all’automotive» che «auspichiamo potrà anche contare su risorse di un Fondo europeo per la ripresa».
Il nodo: la gran parte delle risorse del fondo europeo nel 2021
Tuttavia il grosso delle risorse, su cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrà ancora duramente trattare in Europa in vista del Consiglio europeo del 19 giugno, è destinato ad arrivare nel 2021. Questo scenario complica l’iter delle misure di rilancio ed è poco in linea con lo stato di salute dei due comparti, che rivendicano nuove risorse a breve per arginare una crisi che morde già da tempo. Si delinea dunque tra le ipotesi la necessità di fare nuovo deficit o anche di ricorrere al Mes per fare fronte alle misure più urgenti .
Conte pensa a nuovo scostamento
I 172 miliardi che all’Italia potrebbero arrivare dal Recovery Fund hanno peraltro dato corpo ad altre richieste. Nella riunione in videoconferenza tra Conte e i sindaci delle città metropolitane e l’Anci i primi cittadini, racconta chi era presente, hanno alzato i toni, per denunciare il rischio di default. Luigi De Magistris ha minacciato di consegnare a Palazzo Chigi le chiavi del Comune di Napoli, dopo la bancarotta. Virginia Raggi ha avvertito che c’è il rischio di spegnere le luci per le strade di Roma. Luigi Brugnaro ha lamentato che ministri e sottosegretari non capiscono la gravità della situazione. Il capo del Governo ha anticipato la possibilità che il governo chieda un nuovo scostamento di bilancio, per approvare in deficit un altro decreto economico. E anche a quel provvedimento guardano turismo e automotive.
Auto, mercato azzerato dal Covid-19
L’ultima rilevazione parla di un mercato dell’auto azzerato nel mese di aprile, con le immatricolazioni calate del 97,5% e un intero settore alle prese con la Fase 2. Da inizio anno le registrazioni di nuove autovetture hanno registrato una contrazione del 50,7 rispetto al 2019, il Covid-19 dunque lascerà un segno pesante sul mercato auto in Italia e in Europa. Se nel corso di marzo e aprile il lockdown ha bloccato completamente le vendite, la riapertura dei concessionari darà un po’ di respiro.
Cna: nel primo semestre 2020 il turismo ha perso 41 miliardi di euro
Non sono rosee nemmeno le prospettive per il turismo. Cna fa presente che l’emergenza sanitaria legata alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 ha colpito duramente l’intera economia e in particolare il turismo con una perdita immaginabile per quest’ultimo, solo per il primo semestre 2020, di 41 miliardi di euro. La graduale ripartenza non potrà, infatti, contare sugli oltre 25 milioni di turisti internazionali che negli scorsi anni (il 2018 è l’anno preso a riferimento) tra luglio e settembre hanno trascorso le vacanze in Italia. Soprattutto non potrà contare neppure sugli oltre 12 miliardi di euro che sono stati spesi dai turisti stranieri nelle 183 mila attività della ricettività (alberghi ed extra alberghi) e in tutta la filiera del turismo: agenzie di viaggio e tour operator, ristorazione, shopping, cultura, guide, trasporti turistici e turismo esperienziale. Quanto ai turisti italiani saranno 13,5 milioni coloro che partiranno per le vacanze estive all’interno dei confini nazionali, secondo le stime di Cna. Undici milioni di italiani in più rispetto allo stesso periodo di anni precedenti non andranno in vacanza.