Oltre 13mila imprese che occupano fino a 120mila addetti in alta stagione. Sono le imprese del turismo in Toscana, dalle strutture ricettive ai pubblici esercizi e alle agenzie di viaggio, che ora chiedono interventi urgenti per salvare se stesse e i posti di lavoro, alla luce della difficile congiuntura economica che non promette di risolversi in tempi brevi.
“Siamo molto preoccupati delle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina, tra rincari folli delle materie prime e inflazione. Per questo ci uniamo alle richieste avanzate a livello nazionale al Governo e al Parlamento dalle nostre federazioni di riferimento e dai sindacati dei lavoratori”, fa sapere il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio) Daniele Barbetti.
“L’obiettivo comune”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “deve essere quello di scongiurare che la crisi economica si trasformi in una crisi sociale, con una disoccupazione altissima e tante famiglie senza reddito. Ma nel turismo c’è in gioco anche un altro aspetto delicato: dobbiamo preservare e rafforzare tutte le componenti della filiera turistica, se non vogliamo distruggere un modello di accoglienza che finora si è dimostrato vincente. Dopo due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio le imprese del comparto, l’estate 2022 aveva finalmente riportato in alto l’umore e le speranze degli operatori. Ma il rialzo delle bollette di luce e gas, unito alla preoccupazione per il futuro, ha assorbito ogni effetto positivo. Le imprese lavorano senza guadagnare, se nulla cambia il loro destino è segnato e insieme lo è quello di migliaia di lavoratori”.
“Per quanto riguarda la ricettività – spiega il presidente Barbetti – nell’immediato c’è il rischio che le imprese ad apertura annuale riducano la propria attività e che quelle stagionali decidano di restringere ancora le finestre di apertura. Due ipotesi che avrebbero come conseguenza una forte riduzione dei livelli occupazionali. Per questo motivo, è urgente che il Governo pensi a misure adeguate e specifiche di salvaguardia occupazionale, anche finanziando gli ammortizzatori sociali in deroga in favore di lavoratori diretti ed indiretti del settore”.
Più in generale, Federalberghi e le altre sigle del sistema turistico rappresentate da Confcommercio chiedono a Governo e Parlamento di potenziare il quadro di agevolazioni connesse ai quadri emergenziali contingenti (pandemia, eventi bellici, energia) e di concedere sgravi contributivi alle imprese che mantengono la forza-lavoro, nonostante la sfavorevole congiuntura economica.
“Alla Regione Toscana chiediamo di individuare nel piano di sviluppo regionale e nella programmazione dei fondi strutturali europei misure per aiutare imprese e lavoratori a far fronte a questa situazione”, aggiunge il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio) Daniele Barbetti – Le condizioni economico-finanziarie delle nostre imprese sono fragili e non ci sono schiarite all’orizzonte. Prima la pandemia, poi la guerra in Europa e le tensioni in estremo Oriente, unite ai rincari di energia e materie prime, hanno effetti negativi sui flussi turistici e non è prevedibile a breve una ripresa decisa del mercato. Non possiamo resistere trattenendo il fiato senza avere certezze sui tempi della ripartenza”, conclude Barbetti.