Lavoro ed economia in ripresa nelle Marche ma non siamo ancora ai livelli di prima della pandemia a giudicare dalle ore di cassa integrazione autorizzate nei primi 9 mesi del 2022. Sono state 13,4 milioni di ore tra cassa integrazione e fondi di solidarietà, in diminuzione (-80%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma ancora il 55% in più rispetto al 2019 secondo un’elaborazione dell’ufficio studi della Uil Marche su dati Inps.
Tra le province marchigiane l’unica che è riuscita a migliorare il dato pre Covid è quella di Ascoli dove si registra un -26% delle ore. Cresce anche l’occupazione e aumenta, pur rimanendo minoritaria, l’occupazione stabile con contratti a tempo indeterminato. Rispetto al 2021 il tasso di occupazione è cresciuto di 1,2 punti percentuali attestandosi al 66,5%, mentre è sceso di mezzo punto il tasso di disoccupazione (6%). In generale secondo l’ultimo report di Bankitalia nelle Marche la ripresa continua anche se nel terzo trimestre i rincari energetici stanno alimentando il clima di incertezza e frenano gli investimenti.
Tuttavia i consumi potrebbero mostrare, secondo il report “un rallentamento nell’anno in corso, risentendo della perdita del potere d’acquisto dovuta ai diffusi rincari e del marcato peggioramento del clima di fiducia dei consumatori”. “Proprio per questo è necessario un taglio dell’Irpef sulle 13esime erogate a dicembre – commenta Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – un intervento di questo tipo sarebbe conveniente anche per redistribuire, in tempi brevi, risorse economiche a lavoratori dipendenti e pensionati, fortemente in difficoltà a causa degli effetti dell’inflazione”.
Secondo lo studio effettuato dalla Uil già con un Irpef al 10% i lavoratori con un reddito tra i 12mila e i 35mila euro l’anno si ritroverebbero un beneficio medio di 257 euro mentre i pensionati tra i 10mila e i 35mila euro avrebbero un assegno con una maggiorazione media di 193 euro. Nell’ipotesi di un’esenzione totale dall’Irpef le maggiorazioni medie sarebbero rispettivamente di 407 e 335 euro. “Un provvedimento che in concomitanza con le festività natalizie darebbe alle persone una maggiore capacità di spesa e la possibilità di affrontare questo periodo con più serenità oltre a rappresentare un primo passo verso quella minor pressione fiscale sugli stipendi e sulle pensioni che il sindacato chiede da tempo” conclude la segretaria Mazzucchelli.