Unilever, delocalizzazione in Portogallo è ennesima perdita di professionalità Dichiarazione del segretario nazionale della Uila-Uil, Pietro Pellegrini
“La decisione della Unilever di tagliare 76 posti di lavoro per andare a produrre in Portogallo ci amareggia perché ancora una volta perdiamo non solo occupazione ma anche professionalità. La scelta di delocalizzare la divisione food, e in particolare la produzione del dado, dove il costo del lavoro è più basso, infatti, è l’ennesimo caso di scelte prese lontano dai contesti territoriali che incidono negativamente sul nostro “saper fare” le produzioni”.
Così Pietro Pellegrini, segretario nazionale Uila sulla decisione della multinazionale anglo-olandese di attivare la procedura di mobilità per 76 persone nello stabilimento veronese di Sanguinetto trasferendo la produzione in Portogallo.