Molti i nodi ancora da sciogliere, tra cui l’ammontare dei finanziamenti e la ripartizione tra sussidi e prestiti dei fondi che dovrebbero essere stanziati per il Recovery Fund
di Nicoletta Cottone e Andrea Gagliardi
Molti i nodi ancora da sciogliere, tra cui l’ammontare dei finanziamenti e la ripartizione tra sussidi e prestiti dei fondi che dovrebbero essere stanziati per il Recovery Fund
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«Ci siamo mossi nella giusta direzione, ma c’è ancora molta strada da fare domani». Lo ha scritto nella notte su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz dopo la seconda giornata di negoziati tra i leader Ue sul Recovery Fund e il bilancio per il 2021-2027. Con una serie di incontri a geometria variabile tra i leader sotto la regia di Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno preso il via a Bruxelles i lavori della maratona negoziale che vede il vertice Ue impegnato da tre giorni nella ricerca di un accordo sul piano di rilancio da 750 miliardi e il bilancio 2021-2027. Fonti europee riferiscono che la ripresa formale del summit in plenaria, fissata per le 12, programmata per mezzogiorno è stata ritardata.
Conte: «L’Europa è sotto ricatto dei frugali»
«L’Europa è sotto ricatto dei Paesi frugali», aveva detto il premier Giuseppe Conte al termine della seconda giornata di lavori del Consiglio europeo sul Recovery fund. Su Twitter, pubblicando una foto che lo ritrae con Merkel, Macron, Sanchez e Von Der Leyen, il premier italiano ha scritto: «Continua il negoziato. Da una parte la stragrande maggioranza dei Paesi – compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia – che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo e dall’altra pochi Paesi, detti “frugali”».
Merkel:«Oggi giornata decisiva al vertice»
«Oggi stiamo entrando nel terzo giorno di negoziati ed è sicuramente quello decisivo» per avere un esito, ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, arrivando al Consiglio europeo sul Recovery Fund e il bilancio Ue. «Finora abbiamo lavorato nel modo corretto su vari temi – ha sottolineato – tra cui le dimensioni del fondo, il tipo di gestione e anche il nodo dello stato di diritto».
Orban attacca Rutte: «È responsabile del caos»
«Alcuni guidati dall’olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l’intesa non si fa è a causa del leader olandese» Mark Rutte «non a causa mia. É lui che ha iniziato questa faccenda. L’olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri» al vertice Ue, ha detto premier ungherese Viktor Orban, in una conferenza stampa, a Bruxelles, ricordando anche il match Olanda-Italia sull’equilibrio tra sovvenzioni e prestiti del Recovery Fund. «Sappiamo tutti che la situazione economica è drammatica. C’è grandissima preoccupazione per il futuro, e stiamo negoziando» sul Bilancio Ue 2021-2027 e il Recovery Fund «sotto la pressione che l’intesa sia un ‘must’», ha aggiunto il premier ungherese. «Quando abbiamo iniziato il vertice le questioni aperte erano diverse dozzine, ma ora ne sono rimaste solo quattro. E penso che ci siano buone possibilità di raggiungere un accordo», ha aggiunto.
Polonia: «Divergenze fra frugali “avari” e sud»
Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha affermato che nei negoziati in corso a Bruxelles permangono «divergenze sostanziali» in particolare sulle allocazioni e la governance dei fondi, fra i paesi del nord Europa, che ha definito un «gruppo di avari», e quelli del continente meridionale.