Per il governatore della Banca d’Italia, la politica monetaria decisa<br/>da Francoforte è «appropriata». Ma deve essere accompagnata da una «politica di bilancio efficace, soprattutto nei Paesi dove questo è possibile»
di Gianluca Di Donfrancesco
3′ di lettura
Washington – Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, difende le scelte di politica monetaria adottate dalla Bce, ma sottolinea i rischi che possono arrivare dai tassi negativi. Visco è intervenuto giovedì 17 all’assemblea annuale dell’Institute of International Finance a Whashington. Dove ha affermato di non credere che ci siano problemi per l’Italia «dalla politica monetaria, che resterà molto espansiva per molto tempo».
LEGGI ANCHE: Fmi: il debito mondiale sale al 226% del Pil. I tassi bassi alimentano i rischi
Visco ha sottolineato che «i tassi di interesse negativi sono una delle misure non convenzionali, forse la più non convenzionale delle misure che le banche centrali possono prendere». Il governatore ha richiamato l’attenzione sugli effetti di secondo ordine che queste decisioni potrebbero avere e ha aggiunto di ritenere più efficace l’acquisto dei titoli.
Per ora, ha detto Visco, i profitti delle banche non hanno risentito troppo,perché sono aumentati i prestiti e ciò ha permesso una compensazione. A lungo andare, tuttavia, la redditività finirebbe per soffrirne. Meglio non spingersi «troppo oltre su questa strada». Profitti troppo bassi per alcuni intermediari finanziari, ha sottolineato Visco «possono portare a una contrazione del credito». Per ora, ha sottolineato a margine dell’intervento parlando con i giornalisti,«non mi pare che ci sia nessuna banca che ancora impone tassi negativi sulla clientela». L’ipotesi è stata lanciata nei giorni scorsi dal Ceo di UniCredit, Pierre Mustier.
LEGGI ANCHE: Tassi negativi sui conti, nelle banche il dibattito è aperto