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Visco (Bankitalia): la politica studi e approfondisca i temi

Ma soprattutto il governatore della Banca d’Italia, a Lanciano per partecipare a un convegno dedicato a Marcello De Cecco, l’economista abruzzese scomparso nel 2016 , è tornato a chiedere che vengano pubblicate le posizioni e le ragioni del dissenso dei consiglieri Bce alle misure varate dal Consiglio. Un modo per «rendere ex ante il più trasparente possibile il processo» decisionale ed evitare che vengano interpretate «come espressione di prospettive o di interessi nazionali, piuttosto che dell’intera area». Un uso presso altre anche centrali, ricorda Visco, che «fu a suo tempo valutata e scartata dal Consiglio».

Parlando del Consiglio della Bce che a settembre ha varato
il nuovo pacchetto di misure straordinarie Visco ha rivelato come «vi è stata un’ampia discussione sulle decisioni e sugli interventi da introdurre; vi sono state naturalmente valutazioni diverse e alcune riserve sui singoli strumenti e su talune loro caratteristiche». Alla fine «il pacchetto delle
misure adottate ha ricevuto l’approvazione della maggior parte dei membri del Consiglio». E comunque, ha aggiunto, un dibattito interno intenso e approfondito sulle opzioni di politica monetaria è indispensabile, e ha sempre luogo». «Anche io ho alcune riserve su alcuni aspetti delle misure della Bce» ma «occorre guardare al pacchetto nel suo complesso» e le analisi dicono che gli effetti «sono positivi».

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«In passato – ha spiegato il numero uno di via Nazionale – ho sempre evitato di esprimere le mie valutazioni sulle scelte di politica monetaria subito dopo le riunioni del Consiglio; l’ho fatto oggi, a distanza di qualche
settimana dalle ultime decisioni, anche in considerazione del
risalto dato recentemente dalla stampa alla discussione che ne è seguita».

Le decisioni della Bce, ha aggiunto Visco, «non nascono all’improvviso costituiscono la naturale conclusione delle analisi avviate da tempo in seno al Consiglio e rispondono, nel loro complesso, in modo appropriato
e proporzionale al peggioramento del quadro macroeconomico
dell’area dell’euro. Era già emerso dalle precedenti riunioni un
consenso ampio nel ritenere insoddisfacenti le prospettive
dell’attività economica e dei prezzi».

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