Il progetto per realizzare il parco “Leolandia” in Umbria prevede la realizzazione di un parco divertimenti. Oltre all’afflusso di numerosi turisti anche la possibilità di creare oltre 200 nuovi posti di lavoro
Un “intervento urgente” affinché non sia messa in forse la possibilità di realizzare il parco “Leolandia” nel territorio di Narni, progetto presentato nell’ambito del piano di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa Terni-Narni. È quanto richiede il vicepresidente della Regione Umbria e assessore allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli, in una lettera inviata oggi al Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, in cui sottolinea la “valenza strategica” dell’investimento per “l’occupazione e la crescita del territorio”. Nella lettera, che è stata trasmessa anche ai parlamentari umbri, Paparelli chiede in particolare al Ministro “un’iniziativa che possa dotare adeguatamente strumenti di politica industriale efficaci come i contratti di sviluppo delle necessarie risorse, con riferimento alle aree del Centro Nord, consentendo quindi anche al progetto di Leolandia di poter accedere quanto meno alla fase istruttoria prevista dalle procedure per la valutazione del merito tecnico economico”.
Paparelli ricostruisce l’iter del progetto, ricordando che la società Leolandia Umbria Srl il 26 luglio scorso ha fatto “richiesta formale di accesso alle agevolazioni previste dalla normativa sui contratti di sviluppo a fronte di un programma di investimenti nel settore turistico, localizzato nel comune di Narni, per 36 milioni di euro, con una previsione di nuova occupazione diretta che supera le 250 unità, oltre all’impatto in termini di occupazione indiretta che potrà generare”. Il progetto “era già stato rappresentato ad Invitalia nell’ambito della ‘call’ per la raccolta di manifestazioni di interesse per la realizzazione di programmi d’investimento da parte delle imprese dell’area. Con tutta evidenza – prosegue – può contribuire in modo determinante a favorire l’occupazione e la crescita del territorio, oltre che per il numero di addetti che saranno assunti anche per la coerenza del progetto che si posizionerebbe accanto agli investimenti che stanno caratterizzando il territorio nell’industria manifatturiera. Un importante ‘driver’ di promozione del patrimonio artistico e naturalistico dell’area e dell’Umbria nel suo complesso”.
“Tuttavia – evidenzia Paparelli – la comunicazione giunta all’azienda da Invitalia, soggetto gestore degli interventi, relativa all’indisponibilità delle risorse sullo strumento dei contratti di sviluppo, mette in forse la realizzazione di un progetto che assume valenza strategica tanto più nel contesto di un’area di crisi industriale complessa”. Da qui la richiesta di un “intervento urgente” da parte del Ministro.