ROMA – Chiude il 2018 con una produzione di 22.000 tonnellate di miele l’apicoltura italiana. Il dato è rilevato dall’Osservatorio Nazionale Miele. L’analisi di mercato certifica una disomogeneità a livello territoriale con un’annata difficile al Sud a causa dell’andamento climatico che ha colpito soprattutto il miele di agrumi in Sicilia e un ritorno alla produzione di acacia nelle regioni del Nord e in alcune zone del Centro. Gli analisti segnalano una preoccupazione per la situazione anomala di mercato che si è verificata a partire dal mese di settembre, con uno stallo delle compravendite e con quotazioni in sensibile diminuzione per tutti i principali mieli.
I dati di consumo evidenziano un andamento negativo delle vendite a scontrino con un calo nel 2018 rispetto al 2017 che aveva segnato buoni tassi di crescita. Dalle indicazioni della Banca Dati Apistica relativi al censimento novembre-dicembre 2018, aggiornati al 1 marzo 2019, emerge che sono 55.877 gli apicoltori in Italia di cui 36.206 produce per autoconsumo (65%) e 19.671 sono apicoltori con partita iva che producono per il mercato (35%). Gli apicoltori italiani detengono in totale 1.273.663 alveari e 216.996 sciami. Il 78% degli alveari totali (984.422), sono gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione. (ANSA).