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A che punto è la crisi di governo in Austria

Non si placano le polemiche nel governo Austriaco. Il video che ha costretto il leader del FPOE Hans Christian Strache alle dimissioni ha innescato un effetto domino su tutto l’esecutivo. Il 19 il cancelliere Sebastian Kurz (OVP) ha incontrato il presidente austriaco Alexander Van der Bellen che dopo il vertice ha annunciato nuove elezioni da ternersi a settembre. Nel frattempo volano gli stracci tra i vecchi alleati di governo.

KURZ MIRA A DESTIUIRE I MINISTRI FPOE

Secondo la stampa austriaca Kurz sarebbe pronto a destituire dal suo incarico il ministro dell’Interno, Herbert Kickl, esponente del partito di estrema destra. La rimozione di di Kickl dall’incarico sarebbe «necessaria a fare piena luce» sullo scandalo che ha incastrato Strache. Ventiquattrore prima la Fpoe aveva annunciato che, qualora Kickl venisse destituito, tutti gli altri suoi membri si dimetteranno dal governo.

FPOE PRONTO A ROMPERE CON KURZ

Kickl, che nel pomeriggio del 20 incontrerà Kurz, ha accusato il Partito Popolare Austriaco di Kurz di «mirare solo al potere, cercando di screditare e dividere il partner di coalizione». «Avrei voluto concludere i progetti avviati», ha detto invece il ministro delle infrastrutture e nuovo segretario Fpoe Norbert Hofer. I due hanno tenuto una conferenza stampa senza però annunciare esplicitamente le dimissioni. Il ministro dell’interno ha detto che i popolari sono «ubriachi di potere». Kickl ha lamentato«”continui attacchi e diffamazioni» durante il suo mandato e ha precisato di aver proposto alla Oevp di rimpiazzarlo alla guida del ministero con un altro rappresentante della Fpoe. Questa proposta sarebbe però stata bocciata dal partner di coalizione. Kurz dovrebbe sciogliere le riserve in una conferenza stampa, convocata per le ore 12.30. A sorpresa, appena conclusa la conferenza stampa, Kickl ha nominato il suo stretto collaboratore Peter Goldgruber direttore generale della sicurezza pubblica.

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