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Albania: Usa vietano l’ingresso a Berisha per ‘corruzione’

(ANSA) – TIRANA, 20 MAG – Gli Stati Uniti hanno imposto il
divieto di ingresso nel loro territorio all’ex premier a capo di
Stato albanese Sali Berisha ed alla sua famiglia (la consorte e
i suoi due figli), perché “coinvolto in atti di corruzione che
hanno minato la democrazia in Albania”. La decisione è stata
firmata dal segretario di Stato Usa Anthony Blinken, nei cui
confronti Berisha ha annunciato che “sporgerà querela per
calunnia”.
    L’ex premier albanese di centrodestra, alla guida del paese
per 8 anni fino al 2013, ancora attivo in politica come membro
del parlamento, e con grande influenza nel Partito Democratico
(principale forza di opposizione di cui è stato il leader
storico), ha detto di aver “scelto la Francia come un paese
neutrale”, dove ha assunto “l’avvocato Battonier Jean Yves
Leborgne per rivolgersi al Tribunale correzionale di Parigi”.
    Berisha viene accusato dagli Usa di essere coinvolto “in
abusi dei fondi pubblici e interventi nei processi pubblici,
sfruttando il proprio potere per trarre profitti personali ed
arricchire i suoi alleati politici e i membri della propria
famiglia, a danno della fiducia del pubblico nei confronti delle
istituzioni albanesi”.
    La legislazione statunitense riconosce al segretario di Stato
di intraprendere tali sanzioni al fine di promuovere la lotta
alla corruzione in vari paesi del mondo. Berisha ha però
dichiarato che “per motivi a me del tutto ignoti, il segretario
di Stato Blinken, senza preavviso e in modo inaspettato e
diffamatorio, ha pronunciato false valutazioni nei miei
confronti”.
    In precedenza, tale iniziativa era stata presa dal
Dipartimento di Stato anche nei confronti dell’ex procuratore
generale della Repubblica Adriatik Llalla, dell’ex sindaco
socialista di Durazzo Vangjush Dako, vicino all’attuale premier
Edi Rama, e di un altro parlamentare e imprenditore albanese Tom
Doshi, anche lui legato alla maggioranza. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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