Quasi 25 milioni di algerini oggi sono chiamati a ratificare con un referendum una riforma costituzionale con cui il regime spera di spegnere le rivendicazioni del movimento di protesta popolare “Hirak”.
La data del referendum non è stata scelta a caso: il primo novembre segna infatti l’anniversario dell’inizio della guerra d’indipendenza contro il potere coloniale francese (1954-1962).
I seggi elettorali sono aperti dalle 8:00 locali alle 19:00 con misure di prevenzione sanitarie eccezionali. La vittoria del “sì” è difficilmente messa in dubbio poiché la campagna elettorale, che ha lasciato la popolazione largamente indifferente, è stata unilaterale. I sostenitori del “no” non sono stati infatti in grado di tenere manifestazioni. Tebboune aveva indicato che i principali cambiamenti alla Costituzione riguardavano la limitazione del rinnovo del mandato presidenziale a una sola volta, la riduzione delle prerogative del presidente della Repubblica, la prevenzione degli eccessi autocratici, la separazione e l’equilibrio dei poteri. I manifestanti tuttavia hanno respinto “nella sostanza e nella forma” un’iniziativa vista come un “cambio di facciata” e sostengono il boicottaggio del referendum.
Fonte Ansa.it