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Amanda Gorman, sui gradini del Capitol è nata una stella

(ANSA) – NEW YORK, 20 GEN – Sui gradini del Capitol di
Washington oggi è nata una stella: Amanda Gorman, giovanissima
afro-americana di Los Angeles, ha catturato in versi lo storico
momento della transizione dalla presidenza di Donald Trump a
quella di Joe Biden emozionando vip della politica e decine di
milioni di spettatori a casa. Echi di “Hamilton” e suggestioni rap hanno punteggiato la
lettura di “The Hill We Climb”, la composizione finita dopo le
violenze degli ultrà trumpiani del 6 gennaio in Campidoglio. A
22 anni la Gorman è la più giovane poetessa che abbia recitato
durante una cerimonia dell’insediamento presidenziale oltre a
vantare il titolo di National Youth Poet Laureate, una sorta di
Nobel per giovani scrittori americani.
    Con la performance di oggi, Amanda è entrata in un ristretto
club di poeti intervenuti in chiusura delle cerimonie di
insediamento presidenziale: tra gli altri Robert Frost per John
F. Kennedy, Maya Angelou per Bill Clinton e Richard Blanco per
Barack Obama. Nella poesia, letta dopo che sul palco si erano
alternate superstar come Lady Gaga e Jennifer Lopez, la giovane
poetessa ha accennato alla sua personale esperienza di “ragazzina magra afro-americana cresciuta da una mamma single
che sognava un giorno di diventare presidente e oggi recita
all’insediamento di un presidente”. Un tocco in comune con Joe
Biden, che da bambino era balbuziente: Amanda da piccola ha
dovuto superare un difetto di pronuncia che le impediva ad
esempio di scandire la “r” di “poetry”.
    A scegliere la Gorman per l’occasione è stata Jill Biden che
l’aveva di recente ammirata durante una lettura alla Library of
Congress. Amanda aveva avuto carta bianca, e in “The Hills We
Climb”, ispirato al tema dell’Inauguration Day “America United”,
ha evocato “un nuovo capitolo” senza glissare sulle divisioni
che hanno preceduto l’insediamento: “Abbiamo visto una forza che
avrebbe distrutto il nostro paese se avesse significato rinviare
la democrazia. Questo sforzo è quasi riuscito. Ma se può essere
periodicamente rinviata, la democrazia non può mai essere
permanentemente distrutta”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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