Migliaia di manifestanti anti-governativi sono tornati in piazza nel pomeriggio nel centro di Bangkok, dopo scontri con la polizia che ieri sera hanno causato una cinquantina di feriti vicino al Parlamento. Il clima è di tensione, dopo che il Parlamento ha respinto una proposta di riforma della Costituzione presentata da un gruppo di avvocati vicino al movimento di protesta, e concentrata sulla rimozione dell’articolo che prevede un Senato interamente nominato dall’establishment.
I manifestanti sono riuniti nella centralissima Ratchaprasong Intersection, un trafficato incrocio sul quale si affacciano alcuni centri commerciali, con il quartier generale della polizia a un centinaio di metri. Dopo che ieri sera la polizia ha sparato getti d’acqua misti a lacrimogeni, uno dei maggiori leader della protesta ha annunciato “una escalation”.
Per proteggersi dagli idranti della polizia, i manifestanti hanno usato mega paperelle di plastica che inizialmente volevano far galleggiare in un fiume che scorre dietro il Parlamento.
Nelle ultime settimane il movimento ha fatto fatica a mettere assieme i numeri delle manifestazioni organizzate tra settembre e ottobre, alle quali hanno partecipato fino a 100mila persone.
Nel frattempo, la propaganda governativa ha dipinto i manifestanti – in grande maggioranza giovani – come troppo aggressivi per i costumi thailandesi, ostili alla monarchia e influenzati da forze straniere. Al contempo il re Vajiralongkorn, che trascorre gran parte dell’anno in Germania, è rimasto in Thailandia nell’ultimo mese, dove ha preso parte a numerosi eventi tra il pubblico organizzati per cementare il suo consenso.
Fonte Ansa.it