(ANSA-AFP) – RANGON, 25 FEB – Scontri a Rangon, città principale della Birmania, tra sostenitori dell’esercito che brandivano coltelli e fionde e gli abitanti scesi nelle strade della città per manifestare contro il colpo di stato.
“Siamo al fianco dei servizi di difesa”, urlavano i supporter dei militari riferendosi alla giunta, mentre i cittadini rispondevano sbattendo pentole e coperchi, una pratica diffusa tra i manifestanti anti-golpe. Verso la tarda mattinata è salita la tensione nei dintorni della stazione centrale. Uno degli abitati della città ha accusato i sostenitori dell’esercito di aver ferito almeno dieci persone con una fionda a bordo di un’auto. Alcune immagini non verificate che circolano sui media mostrano un uomo armato di coltello che attacca i passanti.
Nel campus dell’università gli studenti hanno dato vita a una manifestazione pacifica sventolando le bandiere del partito della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi.
Intanto Quasi 140 ong di 31 Paesi hanno firmato una lettera aperta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedendo con urgenza
l’imposizione di un embargo sulle armi alla Birmania alla luce
del recente colpo di Stato. Mentre Facebook ha chiuso tutti gli account rimanenti collegati all’Esercito birmano: lo ha reso
noto lo stesso social network spiegando che la decisione è stata
presa alla luce dell’uso della forza “mortale” da parte della
giunta contro i dimostranti anti golpe.
Fonte Ansa.it