Nelson Almeida
Sparatoria nella scuola di Suzano, a San Paolo in Brasile
Strage in una scuola media ha 60 chilometri da San Paolo. Due giovani hanno ucciso almeno 8 persone e ne hanno ferite almeno 10 (16 secondo alcune fonti), prima di togliersi la vita nell’istituto statale Raul Brazil di Suzano: una carneficina che richiama alla memoria il massacro della Columbine High School in Colorado, 13 morti nel 1999, e le tante sparatorie che insanguinano le scuole americane.
Il Brasile è meno abituato a questo tipo di tragedie, anche se dal 2011 è almeno la quinta sparatoria mortale in una scuola. Cinque delle otto vittime sono studenti. Le altre tre sono adulti, due dipendenti della scuola, tra cui, sembra, una coordinatrice pedagogica e il proprietario di un vicino autolavaggio contro il quale i due si sono accaniti prima di entrare nella scuola.
I due killer sono stati identificati come Luiz Henrique de Castro, 25 anni, e Guilherme Taucci Monteiro, 17: secondo le autorità locali sono stati alunni della scuola, ma non ci sono notizie certe sul movente. La polizia ha comunicato che i due giovani hanno usato una pistola calibro 38 e un'”arma medievale, apparentemente un arco con frecce”, ma avevano “negli zaini manufatti simili ad esplosivi” che sono stati portati in laboratorio per le analisi del caso, oltre a un machete.
I due avevano il capo coperto da passamontagna su cui, a mo’ di maschera, erano disegnati dei teschi. Dopo aver sparato contro coloro che si trovavano nel cortile durante la ricreazione, gli aggressori sono andati verso il laboratorio linguistico dove diversi studenti si erano rifugiati, e si sono suicidati in un corridoio. Almeno due dei feriti sarebbero in gravi condizioni.
All’entrata dell’istituto si sono radunati numerosi parenti angosciati per le sorti dei loro cari. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, si è recato sul luogo della strage: “è la scena più triste che abbia visto in vita mia”, ha detto.
La strage arriva dopo un acceso dibattito nel Paese, seguito alla decisione del presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro, che, confermando una promessa fatta in campagna elettorale, ha firmato un decreto che consente ad ogni cittadino sopra i 25 anni di acquistare e detenere fino a quattro armi come pistole, fucili e mitra.
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