– LONDRA, 10 NOV – La Camera dei Lord ha respinto oggi a
larga maggioranza, con 433 no contro 165 sì una delle parti più
contestate della controversa legge sulla Brexit presentata dal
governo Tory di Boris Johnson (Internal Market Bill) con
l’obiettivo di rivendicare alle istituzioni britanniche il
potere di modificare alcuni aspetti cruciali degli accordi di
divorzio sottoscritti con l’Ue – in particolare sul delicato
dossier dei confini fra Irlanda e Irlanda del Nord – anche a
costo di minacciare una violazione “limitata” del diritto
internazionale.
La bocciatura della camera non elettiva di Westminster, che
l’esecutivo non controlla, era attesa ed ha avuto anche il
sostegno di 44 conservatori ‘ribelli’. Ma il governo ha già
chiarito di non voler modificare nella sostanza il testo – che
ha fatto infuriare Bruxelles e preoccupare lo stesso presidente
eletto americano Joe Biden – e d’essere deciso a farlo
riapprovare a tempo debito alla Camera elettiva dei Comuni (che
ha già votato a favore del provvedimento oltre un mese fa e che
alla fine avrà comunque l’ultima parola), dove Johnson conta su
una maggioranza blindata. L’Internal Market Bill viene
denunciato dalle voci critiche come una macchia sulla
reputazione internazionale del Regno Unito. Mentre viene difeso
dal premier e dai suoi ministri come una forma di autotutela
della sovranità britannica sull’Irlanda del Nord – legittima da
un punto di vista costituzionale interno – in caso di fallimento
dei negoziati in corso con l’Ue sulle relazioni commerciali post
Brexit: negoziati che la polemica sulla legge non ha del resto
fermato e che proprio questa settimana sono entrati in una fase
decisiva per evitare lo spettro del no deal.
Fonte Ansa.it