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Brexit, May ancora bocciata ed il caos del 29 marzo si avvicina

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 Afp

 Il voto alla Camera dei Comuni sulla Brexit

Nuova sonora sconfitta sulla Brexit per la premier britannica, Theresa May. I deputati a Westminster hanno bocciato l’accordo di divorzio dall’Ue, da lei siglato con Bruxelles, 391 a 242. 

A metà gennaio, sul primo accordo siglato da May con i negoziatori Ue, votarono contro 202 deputati britannici. La sconfitta stavolta è più pesante di quanto si attendesse.  “Mi spiace profondamente, domani si voterà sull’uscita del Regno Unito dall’Europa senza accordo”, ha detto May, subito dopo la debacle.

La premier in precedenza aveva lasciato libertà di voto ai Tory, pur ricordando che la questione sarebbe stata di “fondamentale importanza”. Sempre secondo May i deputati della Camera dei Comuni devono decidere se vogliono la revoca dell’Articolo 50 (e dunque una proroga dell’uscita dall’Ue, al momento fissata al 29 marzo) oppure un secondo referendum.

La premier si è impegnata a cercare di ottenere la proroga dell’uscita dall’Ue qualora Westminster dovesse votare in tal senso (un voto è previsto tra domani e dopodomani).

“Prepariamoci all’Hard Brexit”

Adesso “i nostri preparativi per un no-deal sono ora più importanti che mai”. Questa la reazione del capo negoziatore Ue, Michel Barnier.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, si è detto soddisfatto del voto , esortando May a revocare l’articolo 50 e a spingere per un secondo referendum.
Definendo “cattiva” l’intesa raggiunta dalla May con Bruxelles, Khan ha sottolineato che ora “la premier deve mettere la nostra città e il nostro Paese davanti a tutto e revocare l’articolo 50”, con il quale è stato dato il via all’uscita del Regno Unito dall’Ue. “E’ tempo di dare al popolo britannico la parola definitiva sulla Brexit“, ha aggiunto.

Se il Regno Unito presenterà una “richiesta ragionata” per una proroga per la sua uscita dall’Ue, “i Ventisette la considereranno e decideranno all’unanimità”. E’ quanto sottolineato da un portavoce del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, alla luce della bocciatura.

“Sarà necessario garantire il buon funzionamento delle istituzioni Ue”, ha avvertito il portavoce.
Giovedì, si rileva a Bruxelles, Westminster sarà chiamato a votare sulla possibilità di chiedere una proroga alla Brexit che dovrà però essere breve e non superare le prossime elezioni europee. 

 (Afp) 

 Donald Tusk e Theresa May

Per il capo del gruppo di coordinamento sulla Brexit del Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, il processo di uscita del Regno Unito dall’Ue è finito “fuori controllo”

“La Brexit doveva essere per riprendere il controllo, invece è finita fuori controllo”, ha detto l’ex premier belga. 
“Solo una cooperazione tra partiti che metta al primo posto il Paese può mettere fine a questo caos”, ha avvertito ancora. 

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