Afp
Juan Guaidó
È un ingegnere di 35 anni, ex deputato del piccolo stato costiero di Vergas e praticamente uno sconosciuto fino al 5 gennaio scorso quando è diventato il presidente del Parlamento in Venezuela, controllato dall’opposizione al regime di Nicolas Maduro. Da ieri, Juan Guaidó è salito alla ribalta delle cronache mondiali, autoproclamandosi presidente ad interim del Venezuela e incassando immediatamente il riconoscimento dei governi statunitense, canadese e di altri Stati sudamericani.
Che volesse lanciare la sua sfida, lo aveva annunciato quando Maduro si è insediato per il suo secondo mandato di 6 anni come capo della Repubblica bolivariana. Si era dichiarato pronto a sostituire ad interim l”usurpatore’ e a convocare nuove elezioni contando sul sostegno dell’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani. Guaidó è cresciuto a La Guaira, città costiera a circa 30 chilometri da Caracs. La sua famiglia è sopravvissuta ad una devastante frana nella sua città nel 1999 nella quale persero la vita 30.000 persone. Ha detto di avere una cicatrice sul collo a causa di un proiettile sparato dalle forze dell’ordine durante le proteste nel 2017.
Ha mosso i suoi primi passi in politica durante la manifestazione studentesca contro il predecessore di Maduro, Hugo Chavez, nel 2007. Chavez mise al voto una serie di proposte come l’abolizione dei termini per il mandato presidenziale e la possibilità di dichiarare in modo unilaterale l’emergenza nazionale. Il risultato del voto fu una debacle per Chavez che fece germogliare il movimento di opposizione, guidato da giovani come Leopoldo Lopez, carismatico mentore di Guaidó, agli arresti domiciliari e bandito dalla politica dal 2014. È stato proprio Lopez ad indicare Guaidó come leader dell’Assemblea nazionale.
Guaidó è al suo secondo mandato parlamentare, dopo essere stato eletto nel 2015. È a favore di un’economia di mercato e del federalismo fiscale in Venezuela. È consapevole dei rischi che corre perché Maduro, che ha già esautorato i poteri del parlamento, potrebbe dichiararne le scioglimento, arrestare Guaidó e scatenare una violenta repressione contro gli oppositori. “So che ci saranno conseguenze – ha detto alla folla ‘assumendo’ i poteri – per riuscire a compiere questa missione e ristabilire la Costituzione occorre il consenso di tutti i venezuelani”.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.
Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.