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Ciad: Deby, il guerriero alleato dell’Occidente

Il presidente ciadiano Idriss Déby Itno, ucciso mentre guidava l’esercito ciadiano nella lotta contro i ribelli nel nord del Paese, era considerato alleato strategico dell’Occidente nella lotta contro i jihadisti che imperversano nel Sahel. Figlio di un modesto allevatore, soldato di carriera e combattente ribelle lui stesso prima di prendere il potere con un colpo di stato nel 1990, il defunto capo di Stato ufficialmente morto in battaglia contro i ribelli annidati in Libia continuava a presentarsi come un “guerriero”.

Godeva del sostegno quasi unanime della comunità internazionale, nonostante le molte critiche sul mancato rispetto dei diritti umani soprattutto negli anni ’90, quando la sua guardia repubblicana e la polizia politica furono accusate di stragi.

Più di recentemente i suoi metodi si erano fatti meno brutali e ad alcuni oppositori è stato permesso di esprimersi in modo relativamente libero anche se i servizi di sicurezza hanno impedito che le critiche diventassero proteste di strada: ci sono stati arresti mirati e divieti di raduni come in vista delle scorse elezioni presidenziali dell’11 aprile in cui Deby ha affrontato sei avversari considerati suoi “tirapiedi” da diversi analisti.

Deby aveva collocato parenti in posizioni chiave nell’esercito, nell’apparato statale o nell’economia senza mai lasciare primi ministri troppo a lungo in carica: sono stati 17 i premier succedutisi tra il 1991 e il 2018 nella gestione di un Paese molto povero (pur produttore di petrolio, il Ciad è terzultimo nella classifica dell’Indice dello sviluppo umano dell’Onu).

Il suo potere era stato insidiato da un’offensiva ribelle lanciata nel 2019 ma venne fermata lontano da N’Djamena da bombardamenti di caccia francesi. Circondato da Paesi instabili come Libia, Repubblica Centrafricana e Sudan, Déby era considerato un elemento stabilizzante: nel 2013 inviò soldati a combattere i jihadisti in Mali insieme ai militari francesi delle operazioni Serval e poi Barkhane. Inoltre l’esercito ciadiano assicura uno dei principali contingenti dei Caschi Blu ed in Mali ed è considerato l’elemento più agguerrito della forza congiunta del G5 Sahel (composta anche da Mauritania, Mali, Burkina Faso e Niger).

Fonte Ansa.it

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