L’ultimo test missilistico effettuato dalla Corea del Nord – il settimo nell’arco di un mese – rappresenta “una palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Lo ha detto alla stampa il ministro della Difesa giapponese Takeshi Iwaya, aggiungendo che Pyongyang con ogni probabilità ha approfittato dell’assenza di coordinazione tra Giappone e Corea del Sud dopo la decisione di quest’ultima di rescindere il patto sullo scambio di intelligence con Tokyo.
Secondo il comando militare di Seul, i missili a corta gittata, lanciati alle 6:45 ora locale da Sondok nella provincia orientale di South Hamgyong, hanno volato per 380 km raggiungendo un’altitudine di circa 97 km. Il governo giapponese ha escluso che i due razzi siano atterrati nella zone economica esclusiva (Zee). Si tratta del settimo test missilistico a partire dal 25 luglio, la data in cui gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno iniziato le esercitazioni militari congiunte, una manovra che il regime nordcoreano vede come una preparazione ad una possibile invasione.