(ANSA) – SEUL, 10 FEB – La Corea del Nord ha rubato oltre
300 milioni di dollari in criptovalute attraverso cyberattacchi
nell’ultimo anno per finanziare i suoi programmi illegali per lo
sviluppo di missili balistici e nucleari: è quanto emerge da un
rapporto riservato delle Nazioni Unite.
Realizzato da un gruppo di esperti che monitorizza le
sanzioni contro Pyongyang, il rapporto – che cita uno Stato
membro delle Nazioni Unite – indica che il Paese ha rubato
l’equivalente di “circa 316,4 milioni di dollari” in valute
virtuali dal 2019 al novembre del 2020.
Istituzioni e mercati finanziari sono stati hackerati per
generare introiti per lo sviluppo nucleare e missilistico di
Pyongyang, sottolinea il rapporto.
Gran parte del bottino è legato a due attacchi realizzati
verso la fine dell’anno scorso: uno nel mese di settembre contro
una Borsa per lo scambio di criptovalute che ha fruttato
l’equivalente di 281 milioni di dollari e l’altro il mese
successivo che ha fruttato 23 milioni di dollari. (ANSA).
Fonte Ansa.it