(ANSA) – TEL AVIV, 30 SET – Il 34% delle persone
diagnosticate con il Covid in Israele sono ebrei religiosi
ortodossi sebbene questa comunità costituisca circa il 12% della
popolazione complessiva. Lo ha detto il direttore generale del
ministero della sanità Chezy Levy, citato dai media.
“Il settore ultraortodosso, causa il superaffollamento e le
preghiere che a volte violano le regole di condotta, ha
raggiunto un alto livello di morbilità. Va trattato e va
trovata una soluzione perchè ha effetto la società
ultraortodossa, il tasso di infezione e gli ospedali”. Levy ha
anche sottolineato che sebbene il tasso di mortalità in questa
comunità rimanga relativamente basso in rapporto con la
popolazione generale e con quella araba, presumibilmente per la
giovane età di quelli infettati, tuttavia il tasso sta “subendo
un forte aumento”. Per Levy alcune scuole religiose
ultraortodosse hanno “enormi” tassi di infezione. (ANSA).
Fonte Ansa.it