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Notre Dame dopo l’incendio
È un bilancio gravissimo, ma non devastante, quello dell’incendio che ha parzialmente distrutto la cattedrale di Notre Dame de Paris. Alcuni oggetti sono persi per sempre, tanto è stato danneggiato, molto è stato anche recuperato. Nel dettaglio, il quadro della situazione.
Cosa è andato distrutto
La guglia: la grande guglia di Notre Dame, inaugurata nel 1859, frutto della ristrutturazione realizzata da Viollet-le-Duc nel XIX secolo, aveva sostituito una guglia che aveva svettato tra il XIII al XVIII secolo. Si è spezzata, divorata dalle fiamme, ed è crollata sul tetto della cattedrale lunedì nel tardo pomeriggio.
Diverse reliquie: in cima alla guglia c’era una scultura che rappresentava un gallo. Conteneva tre sacre reliquie: un pezzettino della Corona di Spine (conservata più in basso nel duomo), una reliquia di S.Denis e un’altra di Santa Genoveffa, patrona della città di Parigi. Sono scomparsi nel fuoco quando e’ caduta la guglia.
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La cattedrale di Notre Dame, il giorno dopo il rogo
“La foresta”: era uno dei più importanti gioielli architettonici della cattedrale, frutto del lavoro di una delle più antiche falegnamerie di Parigi (quella di Saint-Pierre de Montmartre). L’intrico di travi di quercia battezzato “la foresta”, era stato creato intorno al 1220, su un primo telaio costruito nel XII secolo. Nel fuoco, è andata completamente distrutta.
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Notre Dame dopo l’incendio
Cosa si è danneggiato
Il grande organo: dotato di cinque tastiere e circa 8.000 canne, sembra danneggiato anche se è presto per fare una diagnosi. L’altare maggiore: sembra aver tenuto, come mostrano le foto scattate nella notte nella cattedrale. Risulta molto danneggiato l’arredamento circostante. Sarà necessario che gli esperti esaminino con più attenzione l’intero edificio per capire cosa sia intatto; stessa incertezza sul muro che circonda il Coro, dove erano rappresentate molte scene della vita di Gesù.
Vetrate: molte sono state danneggiate o si sono rotte. E comunque anche per quelle che hanno tenuto, il piombo potrebbe essersi sciolto sotto l’effetto del calore.
Cosa è stato salvato
La struttura della cattedrale: la struttura principale della cattedrale ha tenuto, anche se con “qualche vulnerabilita'”. La parte centrale del transetto e una parte del transetto nord sono crollate ma non da mettere in pericolo la tenuta generale. Le reliquie più preziose: la Corona di Spine, un cerchio di giunchi collegati da fili d’oro e ornato di spine, che sarebbe stato posto sulla testa di Cristo durante la sua crocifissione. Erano conservati a Notre Dame anche un chiodo della Passione di Cristo, un pezzo della Croce e la tunica di Saint-Louis: sono stati tutti trasferiti in un luogo sicuro, l’Hotel de la Ville, il comune di Parigi.
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Notre Dame dopo l’incendio
Una parte dei dipinti: noti come i “Grands Mays” sono le tele frutto della tradizione che vedeva la corporazione degli orafi parigini offrire un dipinto, ogni primo maggio. In tutto, tra il 1630 e il 1707, ne furono offerti 76. Tredici di loro erano nelle cappelle della navata di Notre Dame. I dipinti sono stati portati via, alcuni nella sede del municipio di Parigi. Tutte le opere d’arte del “tesoro” di Notre Dame sono state salvate e saranno portate al Louvre.
I rosoni: sono le vetrate più grandi della cattedrale, costruite nel 12esimo secolo e rinnovate più volte. Le due più grandi, 13 metri di diametro, rappresentano decine di personaggi, profeti, santi, al centro ci sono la Vergine Maria e Cristo. I rosoni, secondo i testimoni, hanno resistito, anche se una potrebbe dover essere smantellata perché il piombo che unisce le piastrelle smaltate potrebbe essersi sciolto. La grande campana di Notre Dame: voluta da Luigi XIV, più di 300 anni fa, pesa 13 tonnellate: situata nella torre sud, che non era minacciata dalle fiamme, è rimasta intatta. Le statue dei dodici apostoli e dei quattro evangelisti: erano state appena portate via per essere restaurate e si sono salvate.
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