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Così il Venezuela ha ricompattato la maggioranza e diviso il Partito democratico 

Così il Venezuela ha ricompattato la maggioranza e diviso il Partito democratico 

 Foto: AFP

Mentre il Parlamento Ue ha riconosciuto Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno deciso di astenersi, nonostante gli attacchi nei confronti del capo di Stato, Nicolas Maduro, giunti nei giorni scorsi dal leader del Carroccio, Matteo Salvini.

“L’Europa unita deve essere dalla parte della libertà del popolo venezuelano”, il commento del presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. “Si tratta di un atto politico che rischia di destabilizzare e far precipitare la crisi venezuelana, rendendo più difficile il dialogo e una soluzione negoziale”, spiegano gli europarlamentari pentastellati.

‘Tranchant’ il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano: “Siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite”.

“L’Italia, con forza, sposi la linea del dialogo tra governo e opposizioni promossa da Messico e Uruguay”, l’invito di Di Battista. “Lega e M5S perdono l’occasione di schierarsi contro il dittatore Maduro”, l’attacco del Pd con l’eurodeputata dem Bonafè.

Martina: “Sul rispetto della democrazia non ci si astiene”

Il Gruppo Pd alla Camera chiede nuovamente che venga calendarizzata in tempi brevi la nostra mozione sul Venezuela affinché la maggioranza faccia chiarezza sulla propria posizione. Ma è proprio il Partito democratico che si è diviso sul voto. Gli eurodeputati che si sono astenuti, riferiscono fonti dem vicine alla mozione Martina, sono sostenitori di Zingaretti.

“Si tratta di 5 dei 6 eurodeputati dem: Brando Benifei, Goffredo Bettini, Renata Briano, Andrea Cozzolino e Cecile Kyenge”, sostengono le stesse fonti.

“Sul rispetto della democrazia in Venezuela non ci si astiene. C’è una crisi umanitaria drammatica. Bene la posizione dell’Europarlamento. Siamo con la democrazia, con il Parlamento, con lo stato di diritto. Sempre”, ha sottolineato l’ex ministro dell’Agricoltura e candidato alla segreteria del Partito democratico, Maurizio Martina.

Ed è stato lo stesso Renzi ad intervenire condividendo su Twitter il giudizio dil Bonifazi e di Nobili secondo cui è “gravissimo che alcuni europarlamentari del Pd si siano astenuti insieme a Lega e M5s”.

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