(ANSA) – LONDRA, 15 DIC – Sono 819.000 i posti di lavoro
perduti finora nel Regno Unito, almeno temporaneamente,
dall’inizio dell’emergenza Covid. Lo sanciscono i dati diffusi
oggi dall’Office for national statistics (Ons) britannico,
aggiornati al trimestre chiuso a fine ottobre. Dati che indicano
un incremento della disoccupazione al 4,9%, fino a un totale di
1,7 milioni di persone: basso rispetto alla media di altri Paesi
europei, ma in aumento pressoché costante negli ultimi mesi.
Il settore più colpito è al momento l’ospitalità, su cui da
domani si abbatterà anche il ritorno di un regime di
semi-lockdown prenatalizio esteso a Londra e dintorni su
decisione del governo di Boris Johnson di fronte ai segnali di
ripresa dei contagi nell’Inghilterra sud-orientale e
all’individuazione di una variante mutata del coronavirus: con
l’inserimento della capitale in una zona rossa – allargata a
questo punto a oltre 34 milioni dei 66,5 milioni di abitanti
totali del Regno – che prevede almeno fino al 23 dicembre il
ripristino della chiusura di ristoranti, pub, caffè (salvo
takeaway), alberghi, teatri, luoghi d’intrattenimento vari,
nonché del divieto totale d’incontri (in casa o fuori) con
persone non conviventi o non appartenenti alla cosiddetta bolla
di sostegno consentita alle persone sole e vulnerabili e più
severa limitazione dei movimenti. Mentre lascia aperti – con
distanziamento obbligatorio e mascherina – il grosso dei negozi,
le palestre e gli impianti sportivi per l’attività fisica
individuale, i luoghi di culto con tetto massimo di presenze.
(ANSA).
Fonte Ansa.it