(ANSA) – LONDRA, 09 APR – Il governo britannico di Boris
Johnson si prepara al possibile allentamento delle restrizioni
Covid sui viaggi all’estero nella seconda metà di maggio
evocando il meccanismo di un sistema a semaforo per la
suddivisione dei vari Paesi a seconda del rischio: con una
gradazione delle cautele e delle limitazioni fra rosso (allerta
massima), arancione e verde. Lo ha confermato oggi il ministro
dei Trasporti, Grant Shapps, lasciando per ora aperta la
questione della possibile introduzione – già delineata da
Johnson – di una qualche forma di passaporto o certificazione
vaccinale; ma ribadendo che l’obbligo di sottoporsi a test varrà
comunque anche per gli spostamenti da e per le mete della lista
verde.
Al riguardo Shapps ha peraltro assicurato d’aver avviato
iniziative per garantire l’accesso a test low cost ai
viaggiatori, in risposta alle critiche sollevate dall’industria
del turismo e del vettori aerei per i costi che i tamponi hanno
nel Regno: dove il servizio sanitario pubblico li garantisce
solo a chi abbia sintomi, obbligando chi viaggia a rivolgersi a
laboratori privati con tariffe che possono superare le 300
sterline. Il ministro in ogni caso ha aperto uno spiraglio nel
muro di prudenza sottolineando alla Bbc di essere “in grado per
la prima volta di non sconsigliare la prenotazione di vacanze
all’estero in estate”. Anche se resta da decidere la data
dell’alleggerimento delle norme al riguardo, al di là della “revisione” promessa senza impegni entro il 17 maggio. Stando
alle anticipazioni i viaggi verso i Paesi della lista verde
saranno possibili col solo obbligo di un doppio test (alla
partenza e al ritorno) ma senza quarantena; mentre per quelli
della lista arancione resterà la necessità di auto-isolarsi
precauzionalmente per 10 giorni al rientro; e per quelli della
lista rossa (a elevato rischio varianti) di trascorrere la
quarantena in hotel sorvegliati a proprie spese. (ANSA).
Fonte Ansa.it