Le agenzie di stampa sono inondate di interventi e proposte del Commissario europeo sulla gestione dei flussi migratori. Critiche, qualche velata minaccia e la solita ipocrisia nel lodare il ruolo dell’Italia, abbandonata da anni al suo destino
In una lettera entrata in possesso dell’Agenzia Agi, in risposta alla richiesta del premier Giuseppe Conte di creare una cellula di crisi Ue sugli sbarchi, Juncker afferma che la Commissione europea “è pronta a svolgere pienamente la sua funzione di coordinatrice”. “Non va però dimenticato che l’Ue non ha competenza per determinare il luogo/porto sicuro da usare per gli sbarchi in seguito a un’operazione di ricerca e salvataggio in mare”.
Juncker assicura che “sono già in corso discussioni tecniche sule misure concrete volte a dar seguito a questi accordi” e ricorda che “la Commissione sostiene da tempo la causa degli Stati membri in prima linea, specialmente dell’Italia, nel chiedere la solidarietà di tutti gli altri Stati”. Quel che è certo è che se Conte non si fosse attivato tutto sarebbe rimasto come prima.
Condivide, Juncker, “pienamente il sentimento di urgenza” espresso dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nelle due lettere inviate il 14 e 17 luglio. “Desidero rassicurarla sull’impegno della Commissione a mettere in opera le conclusioni del Consiglio europeo di giugno in ogni loro aspetto”, dice il testo della lettera.
Assicura inoltre che “la Commissione continuerà a lavorare ininterrottamente per tutta l’estate, da un lato per sostenere – entro i limiti del suo mandato – gli sforzi degli Stati membri, dall’altro per preparare le proposte legislative da presentare in settembre” sul rafforzamento della guardia di frontiera e costiera europea e per rendere più efficace la politica dei rimpatri. Soltanto ieri a Madrid aveva però criticato pesantemente l’Italia per le sue iniziative e pronunciato lodi sperticate per la Spagna, affacciatasi solo negli ultimi tempi, dopo anni di assenza totale dallo scenario migranti e, anzi, di duri respingimenti in mare, a qualche gesto di solidarietà.
Il Commissario lussemburghese arriva persino, infine, a lodare la presidenza austriaca, fino a ieri additata come pericoloso esempio di xenofobia, che “sta proseguendo il lavoro sulla riforma del sistema europeo comune di asilo, con il pieno sostegno della Commissione”.
In pratica: la vera criticità dell’Europa è questa Italia, che osa -finalmente- “battere i pugni” sui tavoli dei burocrati di Bruxelles.