(ANSA) – ROMA, 17 APR – E’ stata la “natura contraddittoria”
del principe Filippo – maschio alfa all’ombra di sua moglie,
padre lontano ma suocero empatico, reale ma irrimediabilmente
indiscreto – che ha affascinato Tobias Menzies quando lo ha
interpretato nelle ultime due serie di ‘The Crown’. “C’erano
molte forze diverse dentro di lui”, ha raccontato l’attore al
Guardian confessando di provenire da una famiglia
anti-monarchica ma di essersi affezionato alla figura del duca
di Edimburgo. “Non mostrava i suoi sentimenti, ma non aveva una
presenza fredda. Era ‘caldo’, energetico, divertente”, ha detto
Menzies che preso il timone da Matt Smith, interprete di Filippo
da giovane.
“L’idea di questo maschio alfa che trascorre la vita due o
tre passi dietro la moglie … è affascinante. È roba da dramma
greco”, spiega l’attore. “Ha assunto quel ruolo non-ruolo
incredibilmente sul serio, ci ha messo un’enorme quantità di
energia e ha creato una vita per se stesso con grande
ingegnosità. Penso che l’istituzione stessa ne abbia
beneficiato. E’ stato coinvolto nel passaggio da una famiglia
aristocratica a una caratterizzata da valori prevalentemente
borghesi. Ha contribuito ad aprirla e a modernizzarla”. E, a
proposito di modernità, Menzies riconosce a Filippo anche un
ruolo di innovatore. “Sia da un punto di vista tecnologico – è
stato lui a introdurre i computer a Buckingham Palace – sia da
un punto di vista sociale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it