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Filippo: Carlo commosso, ‘per mamma è stato una roccia’

(ANSA) – LONDRA, 10 APR – Un padre a volte difficile, diretto
fino all’asprezza o alla battuta più spregiudicata, ma un
pilastro sempre “presente” per la famiglia. E soprattutto
l’unica, vera “roccia” della vita della regina Elisabetta. Sono
i riconoscimenti che i quattro figli del principe Filippo –
intervistati uno dopo l’altro dalla Bbc – riservano non senza
commozione al duca di Edimburgo, per 73 anni consorte idi Sua
Maestà, morto ieri quasi centenario.
    La prima testimonianza di fronte alla nazione è affidata alle
parole dell’eterno erede al trono Carlo, ormai 72enne, l’unico
ad aver visitato Filippo durante l’ultimo ricovero in ospedale.
    Un atto interpretato da più parti come segno anche visibile del
superamento delle presunte incomprensioni passate e delle
certissime differenze di sensibilità tra padre e primogenito.
    Del duca di Edimburgo, Carlo esalta ora “l’incredibile energia
profusa per sostenere la mamma, e così tanto a lungo”. Ma anche
il suo spirito libero, il probabile desiderio di essere “ricordato come un individuo per suo conto”. Un individuo dalla “schiettezza” memorabile, nota, rievocando come Filippo “non
potesse soffrire” le persone inclini a “scegliere con cura le
parole”; e attribuendo questa sua nota caratteriale all’eredità
della di lui madre, l’anticonformista principessa greca Alice di
Battenberg, sepolta ora in un cimitero ortodosso di Gerusalemme
e riconosciuta in Israele come Giusta fra le Nazioni per aver
dato rifugio a diversi ebrei durante l’occupazione nazista di
Atene.
    Il ricordo di Filippo come “roccia nella vita della Regina” e
della nazione è evidenziato pure dal quartogenito Edoardo,
attento a rimarcare la cura del padre a porsi come consigliere e
all’occorrenza “guida” della moglie, ma sempre evitando di “far
mai ombra” al suo ruolo di regina con “incredibile tatto e
diplomazia”.
    Mentre la secondogenita Anna, forse la figlia più simile al
padre, ne richiama il sacrificio della rinuncia alla carriera
nella Marina dopo la guerra. E Andrea, terzo nato della coppia
reale, torna sul suo senso del dovere: di fronte alla consorte,
alla monarchia, alle forze armate, ma anche e in primo luogo “alla famiglia”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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