(ANSA) – TOKYO, 29 NOV – Il 65% dei residenti di
Fukushima, costretti ad evacuare a causa della catastrofe
nucleare del marzo 2011, non hanno più intenzione di ritornare
nella regione. E’ quanto emerge da un’indagine della Università
giapponese Kwansei Gakuin, condotta tramite questionari, che
per la prima volta in tanti anni fa luce sulle reali intenzioni
degli sfollati, e pone seri interrogativi sull’intero processo
di ricostruzione dell’area a nord est dell’arcipelago.
Secondo i dati della prefettura di Fukushima, nel mese di
ottobre ammontavano a circa 36.900 le persone forzate ad
abbandonare le proprie abitazioni all’indomani del disastro. Tra
le 552 intervistate che vivevano nei pressi dell’impianto di
Fukushima Daiichi prima dell’incidente, 341 hanno escluso la
possibilità di un loro ritorno, contro 138 che si sono
dimostrate disposte a tornare nella prefettura. Nel
questionario, a distanza di quasi 10 anni fa, il 46,1% dei
residenti ha riferito di temere una contaminazione dell’ambiente
malgrado le operazioni di bonifica del territorio ancora in
corso, mentre il 44,8% ritiene di essersi adattato all’attuale
posto di residenza. (ANSA).
Fonte Ansa.it