di Vincenzo Caccioppoli
“Missione compiuta”, così annuncia su facebook il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari dal confine tra Ungheria e Ucraina, dove si è recato in missione viaggiando tutta la notte per far ricongiungere donne e bambini con i propri parenti che vivono in Italia prima che il precipitare della situazione renda quasi impossibile uscire dai confini ucrarini.
“Tutta la notte- spiega il senatore di FdI- in viaggio direzione confine ucraino, per recuperare mamme e bambini, parenti di amici. Prima che sia impossibile farlo. Nessun uomo, loro rimangono a combattere. Ora si torna in Italia”.
“Stiamo tornando in Italia, siamo a 100 km da Budapest. Sono con due mamme e tre bambini ucraini”, ha raccontato poi all’Adnkronos Fazzolari, che ieri aveva polemizzato con Matteo Renzi proprio sui profughi. “Quando ci hanno avvertito che sarebbero riusciti a lasciare il confine – racconta Fazzolari – siamo partiti immediatamente ieri sera con la macchina dall’Italia insieme alla nonna dei bambini (che vive in Italia). Siamo arrivati questa mattina al confine tra l’Ungheria e l’Ucraina, poi l’abbraccio con la nonna. Quando i bambini (una di un anno e gli altri due di quattro e cinque anni) l’hanno vista arrivare erano contenti. Hanno viaggiato per un po’ a piedi, poi hanno raggiunto il confine con la Croce rossa, prima di chiamarci”.
Fazzolari poi dedica come detto un giudizio sprezzante su quanto affermato da Matteo Renzi sui profughi: «Da lui ignoranza e malafede»
“Arrivato qui – aggiunge – ho visto diverse macchine, in molti stanno andando a recuperare parenti e amici. Questo, da una parte è una bella cosa, ma dall’altra fa riflettere sul fatto che non ci sia un’organizzazione che fa capo allo Stato, ma tutto è lasciato ad iniziative spontanee. Volevo prendere un aereo da Budapest, ma non ho potuto perché uno dei bambini non ha il passaporto e ora è impossibile per gli ucraini fare il passaporto. Servirebbe elasticità, ho chiamato il consolato ungherese ma non c’è stato niente da fare, quindi anche nelle cose banali c’è tanta solidarietà, ma poca concretezza da parte delle istituzioni”.
“I varchi – continua Fazzolari – sono tutti intasati, abbiamo avuto difficoltà a passare, tutti i Paesi di frontiera stanno accogliendo le persone, la Polonia, la Romania, l’Ungheria, la Croazia. Abbiamo dovuto cambiare tre varchi perché non riuscivamo ad entrare. Ci sono migliaia di persone che stanno arrivando al confine, sono per il 99,9% donne e bambini, ma è lasciato tutto a troppa approssimazione. Grande spontaneismo e grande accoglienza quindi da parte di tutti i Paesi dell’Est, ma assenza delle istituzioni, questo è il quadro”.
Dopo “giorni di disperazione”, sapendo la sua famiglia in Ucraina in guerra, è riuscita a riabbracciare la figlia, i nipotini di uno e 5 anni, la nipote e il figlio di lei, un bambino di sei anni. Maria, ucraina che vive da 11 anni in Italia, è una delle donne aiutate dal senatore Fazzolari. “Voglio ringraziare tantissimo le persone che mi hanno aiutato a riportare qui mia figlia con i miei nipotini di uno e cinque anni, e mia nipote, con il figlio di sei”, sottolinea Maria. Come racconta, sono originari di una zona dell’Ucraina, vicina al confine con la Polonia, dove la situazione non era ancora precipitata come ad esempio a Kiev. Ma nei giorni scorsi “hanno attaccato un aeroporto” lì vicino, sottolinea, “si è visto il fuoco e i bambini si sono spaventati”. Dall’Ucraina non sono venuti via gli uomini: “Mio genero è rimasto lì per difendere la nostra terra e il futuro dei bambini”, spiega. “Ora i bambini sono sereni. In molti stanno andando via in queste ore dall’Ucraina, restano sia gli uomini, in età da combattere, e gli anziani che danno la priorità a donne e bambini, e forse vivono con rassegnazione la situazione”.