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Haiti: Unicef, a rischio assistenza a 1,5 milioni di bambini

(ANSA) – ROMA, 09 LUG – Circa un terzo di tutti i bambini di
Haiti – almeno 1,5 milioni – hanno urgente bisogno di aiuti a
causa delle crescenti violenze, dell’accesso limitato all’acqua
potabile, alla salute e alla nutrizione, dell’interruzione dei
servizi di istruzione e protezione in periodo di COVID-19, e di
uragani. Lo afferma l’Unicef, dicendosi “profondamente
preoccupato” che ulteriori violenze e insicurezze, in seguito
all’assassinio del presidente Jovenel Moise, possano ostacolare
il lavoro umanitario del suo personale sul campo.
    “Anche se l’Unicef dispone di aiuti salvavita ad Haiti, la
violenza e l’instabilità prolungate potrebbero impedire la
distribuzione e il rifornimento di scorte di aiuti essenziali
per i bambini, compresi i vaccini, le medicine e le forniture
mediche e le cure per chi soffre di malnutrizione”, afferma
ancora l’agenzia dell’Onu. “Questa è la peggiore crisi umanitaria che il paese abbia
affrontato negli ultimi anni, e sta peggiorando settimana dopo
settimana – ha dichiarato Bruno Maes, rappresentante dell’Unicef
ad Haiti – La vita di molti bambini dipende dagli aiuti
umanitari e da beni essenziali, come vaccini, siringhe, medicine
e alimenti terapeutici. Quando le gang combattono per strada e i
proiettili volano, è difficile raggiungere le famiglie più
vulnerabili con questi aiuti salvavita”. Solo nei primi tre mesi del 2021, il numero di ricoveri di
bambini con malnutrizione acuta grave nelle strutture sanitarie
di Haiti è aumentato del 26% rispetto allo scorso anno.
    Dall’inizio di giugno, sono scoppiati nuovi scontri tra gang
armate rivali in alcune aree urbane della capitale
Port-au-Prince, centinaia di case sono state bruciate o
danneggiate. Più di 15.000 donne e bambini sono stati costretti
a fuggire dalle loro case a causa di atti di violenza a
Port-au-Prince e dintorni, l’80% di loro solo nelle ultime
quattro settimane. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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