(ANSA) – TOKYO, 06 AGO – A 76 anni dal bombardamento atomico
di Hiroshima – e nel mezzo di un’emergenza sanitaria – il
Giappone commemora l’anniversario all’interno del Parco del
memoriale della Pace, al centro della città, in una forma più
limitata. Il numero dei partecipanti stato ridotto di un decimo,
a circa 880 persone, con rappresentanti di 86 diverse nazioni.
Una lista coi nomi delle 328.929 vittime è stata esposta dentro
il cenotafio, e comprende le persone decedute negli ultimi 12
mesi. Alle 8:15 il rintocco della campana ha scandito l’inizio
del minuto di silenzio; l’orario esatto di 75 anni fa in cui
l’ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29
statunitense ‘Enola Gay’, provocando circa 140.000 morti. Una
seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando
di fatto la fine della Seconda guerra mondiale, 6 giorni dopo,
con la resa incondizionata del Giappone. Per il secondo anno la
pandemia da Covid ha ulteriormente complicato l’organizzazione
dell’evento, in particolare nella gestione della sicurezza
sanitaria, con la presenza dei sopravvissuti al disastro, ‘gli
hibakusha’, con un’età media ormai vicina agli 84 anni.
L’evolversi della pandemia non ha consentito un avanzamento dei
negoziati sul disarmo e le trattative per la revisione del
Trattato di non proliferazione nucleare. Nel discorso iniziale
il sindaco di Hiroshima, Matsui Kazumi, ha sollecitato
l’esecutivo a finalizzare le trattative di mediazione per cui
ciò possa avvenire. Dal canto suo, il premier Yoshihide Suga,
nel suo intervento si è limitato a ribadire la diversità delle
posizioni sul tema dei diversi paesi, promettendo comunque
l’impegno di Tokyo per un’azione di collegamento. Pur essendo
l’unico paese vittima di un attacco atomico, il Giappone – che
dipende dagli Stati Uniti per la protezione dei suoi confini,
non è tra i firmatari del Trattato di non proliferazione
nucleare siglato nel luglio del 2017 da un totale di 122 Paesi.
(ANSA).
Fonte Ansa.it