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Honduras: domani Xiomara Castro si insedia alla presidenza

(ANSA) – TEGUCIGALPA, 26 GEN – In un clima di forti tensioni
istituzionali, l’Honduras si accinge domani a voltare pagina con
l’insediamento della leader di sinistra Xiomara Castro alla
presidenza del Paese, in un evento senza precedenti nella storia
del Paese, indipendente dal 1838.
    La Castro, che ha nettamente vinto le elezioni presidenziali
del 28 novembre scorso per il Partido Libre, è la consorte
dell’ex presidente Manuel Zelaya che fu estromesso con la forza
dal potere il 28 giugno 2009, in eventi considerati un colpo di
stato.
    L’allegria dei militanti del Partido Libre per il successo
ottenuto è stata gelata negli ultimi giorni da una improvvisa
crisi istituzionale che ha portato ad uno scontro per la
designazione dei vertici del Congresso (Parlamento uninominale),
al punto che sono stati costituiti due Uffici di presidenza
paralleli.
    Il paradosso di questo è che entrambi gli organismi non solo
sono integrati da parlamentari del Partido Libre, ma i suoi
presidenti (Jorge Cálix, considerato un ‘traditore’ da Castro,
e Luis Redondo, frutto di un accordo politico con l’alleato
Partido Salvador de Honduras), hanno assicurato di voler
sostenere il programma di governo del nuovo capo dello Stato.
    A meno di un accordo dell’ultimo minuto che anche Usa, Ue e
Onu stanno incoraggiando, La Castro ha annunciato che non
giurerà in Parlamento ma davanti ad un giudice, mentre la fascia
presidenziale le sarà imposta dal marito.
    Alla cerimonia che si svolgerà nello stadio nazionale di
Tegucigalpa parteciperanno vari presidenti centroamericani, il
re di Spagna Filippo VI, e numerosi ex presidenti e ex premier
latinoamericani.
    Ma l’ospite più atteso è la vice presidente statunitense
Kamala Harris, che rappresenterà una sorta di certificato di
legittimità di Washington per la presidente Castro.
    Fra gli altri invitati vi saranno anche la vicepresidente
argentina Cristina Fernández de Kirchner, gli ex presidenti Luiz
Inacio Lula da Silva e Evo Morales e l’ex presidente del governo
spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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