Huawei affila le armi e si prepara a chiedere alla Giustizia Usa di dichiarare incostituzionale il divieto imposto alle sue apparecchiature. Lo riporta il Wall Street Journal. Il riferimento è alla normativa approvata che prevede il divieto di apparecchiature Huawei per le agenzie federali e per i contractor federali. Una mossa che Huawei ritiene sia per cacciarla dal mercato statunitense.
IL TESORO “GRAZIA” LA CINA
Il Tesoro americano, intanto, ‘risparmia’ la Cina ed evita di bollarla come ‘manipolatrice di valute‘ nel rapporto sulle politiche valutarie dei principali partner commerciali. La decisione del Tesoro da un lato non consente a Donald Trump di rispettare una delle sue promesse elettorali, ma dall’altra parte evita un’escalation delle guerra commerciale con Cina. Durante la campagna elettorale, Trump aveva promesso che avrebbe dichiarato Pechino manipolatore di valute dal primo giorno. La Cina resta fra i Paesi sotto osservazione del Tesoro, una lista in cui è appena entrata per la prima volta anche l’Italia. L’Italia – si legge nel rapporto semestrale sulle politiche valutarie dei principali partner commerciali – deve intraprendere «riforme strutturali per rafforzare la crescita di lungo termine» e ridurre l’elevata disoccupazione e il debito pubblico.