Voci di un tentativo di golpe in casa Tory per silurare Theresa May si stanno moltiplicando oggi sui media e a Westminster. Un meeting del Comitato 1922, sancta sanctorum del gruppo parlamentare conservatore, è prevista per stasera su richiesta di alcuni deputati che vorrebbero cambiare le regole interne per ripresentare una mozione di sfiducia contro la sua leadership di partito. Ma la svolta più rapida potrebbe venire da un ipotetico benservito della maggioranza del Consiglio dei ministri, stando all’Evening Standard. La rivolta del partito è arrivata dopo il tentativo della May di arrivare a un accordo con Labour e Dup sulla Brexit. Per venire incontro alle opposizioni, la premier ha dovuto cedere su alcuni punti che per i falchi del suo partito non sono trattabili.
DOWNING STREET SMENTISCE LE VOCI
Downing Street ha provato ad allontanare le voci mediatiche sull’ipotetica uscita di scena imminente della May dalla poltrona di premier e di leader Tory. «Il primo ministro», reagisce un portavoce, «è concentrata sul lavoro immediato. E ciò che le ultime 24 ore hanno dimostrato è che si tratta di un lavoro pesante».
CORBYN ALZA I TONI
«May non ha ormai l’autorità» per negoziare un compromesso parlamentare sulla Brexit. Così il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, alzando i toni dello scontro contro la «nuova offerta» della premier Tory alla Camera dei Comuni e invocando a questo punto «elezioni politiche anticipate» nel Regno. May ha replicato dicendo che Corbyn «non vuole un compromesso», ma una resa «al suo piano», auspicando comunque un sostegno trasversale alla proposta del governo.