Il Vajont del Brasile si chiama Brumadinho, nel sud-est del Paese, dove un mare di fango e detriti fuoriuscito da una diga ha spazzato via tutto ciò che si è trovato davanti. È di almeno 34 morti e oltre 300 dispersi il bilancio aggiornato. Le squadre di soccorso stanno lavorando contro il tempo nella speranza di trovare altri superstiti.
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, alla sua prima prova per il coordinamento dei soccorsi, ha sorvolato la zona del disastro in elicottero, assicurando che il suo governo “farà tutto quello che nelle sue possibilità” per “chiedere giustizia” e “prevenire nuove tragedie come questa”.
Il neo presidente brasiliano, in carica dall’1 gennaio scorso, ha sorvolato oggi la zona del crollo della diga di Brumadinho. Dove ha detto inoltre: “È difficile non emozionarsi di fronte a scene simili”.
Il disastro ricorda quello della diga di Mariana, sempre nello Stato del Minas Gerais, crollata nel 2015 causando la morte di 19 persone. Nell’incidente fuoriuscirono oltre 60 milioni di tonnellate di rifiuti di ferro tossici lungo centinaia di chilometri, causando quello che rimane il peggior disastro ambientale del Paese. Stavolta la fuoriuscita è stimata in 13 milioni di tonnellate, circa un quinto di quella di quattro anni fa.
La società Vale, titolare della miniera a Brumadinho, operava in quella diga insieme al gruppo anglo-australiano BHP. “La maggior parte delle persone colpite sono i nostri dipendenti”, ha dichiarato l’ad di Vale, Fabio Schvartsman, in una conferenza stampa. “La tragedia ambientale dovrebbe essere inferiore a quella del 2015, ma la tragedia umana è molto più importante”, ha aggiunto Schwartsman.
La magistratura ha ordinato di bloccare i conti bancari della Vale per un totale di un miliardo di reales (233 milioni di euro) in previsione di un risarcimento per le vittime. Il governo ha inflitto alla Vale una multa di 250 milioni di reales, oltre 60 milioni di euro.
La diga crollata, ha spiegato Schvartsman, era “inattiva”, e il crollo è stato “improvviso e violento”. Il suo contenuto si è riversato su un’altra miniera, e ne è fuoriuscito, finendo per circondare di fango Brumadinho con i suoi 39.000 abitanti.
Si scava ancora per trovare eventuali sopravvissuti. I pompieri brasiliani lavorano in quattro punti: un villaggio, un edificio, un autobus e in una vagone. Qualcuno potrebbe ancora essere vivo, hanno spiegato i pompieri, ma per Romeu Zema, governatore di Minas Gerais, “da adesso in poi, probabilmente, recupereremo solo cadaveri”.
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