QUEI PICCOLI “INCIDENTI DI PERCORSO”
Se San Francisco, che del futuro tecnologico è la culla e la punta avanzata, sul riconoscimento facciale ci ripensa, qualche ragione ci sarà, qualche timore evidentemente coverà; non sono solo problemi etici, sono anche concreti, di pratica quotidiana, il mito della tecnologia buona, salvifica, infallibile fino a prova contraria vacilla, anche se c’è una corazzata mediatica globale, invincibile, che da sempre spinge per propagandarlo, minimizzando errori e tragedie. Intanto può succedere che con una semplice chiamata vocale WhatsApp si trasformi in un viatico per fregarti la vita da uno schermo, al che gli ineffabili programmatori rispondono: ops, ci spiace, un piccolo incidente, niente paura, basta aggiornare la app. Solo che te lo dicono quando il guaio guaione è scoppiato, e loro fanno finta di niente, si comportano come se l’accidente non li riguardasse.
VITTIME DI UNA TECNOLOGIA INARRESTABILE
Sta di fatto che, al momento, le minacce e i disastri superano i vantaggi, le incertezze sono l’unica certezza, sempre più questa tecnologia invasiva che si dice al nostro servizio ci rende in realtà al suo servizio. Non è lo smartphone a lavorare per noi, siamo noi a dovere andare bene a “lui”, e se “lui” non ci riconosce, dobbiamo cambiarci i connotati. Come piace a “lui”. Poi, certo, non resta che arrendersi al fatto che la tecnologia è inarrestabile e anche il riconoscimento facciale lo è, per cui ce lo dovremo cuccare, ci piaccia o non ci piaccia, in forma pubblica e privata, sui nostri marchingegni, per la strada, al supermercato, in banca e al cesso. Ci diranno, anzi ci stanno già dicendo, che la procedura è già in marcia, che la vita associata ne ha bisogno, che fa già parte di noi, e poi che è fico, divertente, necessario, supersicuro e dovremo adeguarci per non passare da squilibrati (noi) e per non ritrovarci espulsi dal genere umano come un calcolo sbagliato. Ma con che faccia ci presentiamo al futuro? Che succede se un occhio magico ti riconosce per quello che non sei e finisci all’ergastolo al posto di un altro? Che succede se tu non sei tu, ma quello che un bulbo oculare senz’anima ha deciso devi essere?