(ANSA) – TEL AVIV, 20 DIC – Meno di due giorni decisivi in
Israele per evitare le quarte elezioni in circa 2 anni. Martedì
23 dicembre scade infatti il termine previsto dalla legge per
approvare la finanziaria, pena lo scioglimento della Knesset e
il ritorno alle urne, probabilmente il 16 marzo. Ma la
situazione delle trattative tra il Likud di Benyamin Netanyahu e
Blu Bianco di Benny Gantz non sembra delle migliori, anche se
dal partito del secondo indicano “in 50% sì e 50% no” le
possibilità di un accordo.
Lo scoglio, noto, è quello della finanziaria che Netanyahu
vuole sia approvata per il solo 2020 mentre Gantz chiede – come
prevede l’accordo del maggio scorso che portò alla formazione
del governo di unità nazionale – il varo anche per quella del
2021.
Dietro la questione del bilancio statale ci sono vari temi. A
cominciare dal dissidio sulle nomine di funzionari chiave come
il Procuratore generale dello Stato e l’Avvocato del governo
demandate al ministro della giustizia Avi Nissenkorn che è di
Blu Bianco. Il Likud vorrebbe cambiare il ministro in vista di
gennaio quando entrerà nel vivo il processo a Gerusalemme a
Netanyahu per le sue incriminazioni. Inoltre il Likud chiede un
cambio di periodo – previsto dall’accordo di maggio – in cui
Gantz, tra sei mesi circa, prenderà il posto di Netanyahu nella
premiership.
Una possibilità di superare la crisi – secondo i media –
risiede nel differimento a gennaio della data del 23 dicembre
per l’approvazione della finanziaria, dando così più spazio ai
due partiti per trovare una intesa. Un passaggio che –
modificando la legge – va tuttavia ratificato dalla Knesset.
(ANSA).
Fonte Ansa.it