Jack Ma, dopo aver annunciato il suo ritiro dagli affari, torna ad essere l’uomo più ricco della Cina, secondo la classifica aggiornata di Hurun Report. L’e-commerce, il fintech e servizi per internet sono tra le più rappresetate
Jack Ma, il fondatore del gigante dell’e-commerce Alibaba, che il mese scorso ha annunciato il ritiro dagli affari, torna a essere l’uomo più ricco della Cina, secondo l’ultima classifica di Hurun Report. Il patrimonio stimato dal magazine che sigla la classifica annuale dei paperoni cinesi è di 39 miliardi di dollari (270 miliardi di yuan) in aumento del 35% nell’ultimo anno. Ma ha scalzato al vertice della classifica Xu Jiayin, il patron del colosso immobiliare di Guangzhou, Evergrande, che e’ tra i proprietari del più blasonato club di calcio cinese, il Guangzhou Evergrande, allenato da Fabio Cannavaro: Xu ha una fortuna stimata in 36 miliardi di dollari (250 miliardi di yuan) in calo del 14% rispetto allo scorso anno.
Al terzo posto si classifica Pony Ma Huateng, al vertice del gruppo TenCent, che gestisce la piattaforma WeChat, a quota 35 miliardi di dollari, con una variazione del 4% in meno rispetto allo scorso anno. Il numero di individui che hanno una fortuna stimata in almeno due miliardi in yuan (289 milioni di dollari) e’ però, in calo, per la prima volta dal 2012: rispetto allo scorso anno sono l’11% in meno (1893, contro i 2130 del 2017). Il rallentamento dell’economia, la disputa sui dazi con gli Stati Uniti e la volatilità sul mercato azionario, sono stati i fattori che hanno determinato il corposo ridimensionamento della lista secondo il presidente di Hurun Report, Rupert Hoogewerf. Altro nome noto nella classifica di Hurun Report e’ quello di Wang Jianlin, patron della conglomerata Wanda, che figura al quinto posto, con un patrimonio stimato in venti miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto allo scorso anno, e da tempo nel mirino delle autorità finanziarie di Pechino per le numerose acquisizioni all’estero compiute negli ultimi anni. Wang è preceduto in classifica dall’unica donna a comparire tra i primi dieci cittadini cinesi più abbienti: Elizabeth Yang Huiyan, 37 anni, a capo del gruppo Country Garden, con un patrimonio personale che si aggira sui 22 miliardi di dollari: le donne, capeggiate da Yang, costituiscono il 28,7% dell’intera lista, ai massimi degli ultimi venti anni, cioe’ da quando e’ nata la classifica. A toccare i minimi di sempre, invece, è il rapporto con la politica: solo il 7,5% dei membri della lista sono delegati dell’Assemblea Nazionale del Popolo (il parlamento) o della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, il principale organo consultivo dell’Anp, che si riuniscono a marzo di ogni anno.
L’e-commerce, il fintech e le industrie relative ai servizi per internet sono tra le più rappresentate nella Hurun list e tra le sorprese di quest’anno c’è, in netta ascesa, il patron di uno dei gruppi emergenti dell’e-commerce cinese, Pinduoduo: Colin Huang Zheng figura al tredicesimo posto con un patrimonio personale stimato in 14 miliardi di dollari ed e’ il volto piu’ noto dei 219 miliardari in yuan che compaiono per la prima volta in classifica. Tra loro, anche il “re del Blockchain” Zhan Ketuan, 39 anni, a capo del gruppo Bitmain, tra i primi cento della lista. Tra i primi dieci nomi in classifica figura anche l’uomo un tempo definito “lo Steve Jobs cinese”, Lei Jun, a capo dl gruppo produttore di smartphone Xiaomi, con un patrimonio stimato in sedici miliardi di dollari. Nella Hurun list di quest’anno conta molto l’istruzione ricevuta. Ai primi posti della lista figurano imprenditori che si sono laureati nei più prestigiosi atenei del Paese: l’università di Pechino, l’università Tsinghua e l’università del Zhejinang, una delle più ricche province della Cina, nella fascia orientale del Paese.
Fonte agi