(ANSAmed) – PRISTINA, 15 GEN – Come era ampiamente previsto,
il parlamento di Pristina, riunito oggi in sessione
straordinaria, ha adottato una risoluzione contro
l’organizzazione per i serbi del Kosovo del referendum sulla
riforma della giustizia in programma domani in Serbia. I voti a
favore del documento sono stati 76, nessuno contrario e un
deputato si è astenuto, con la risoluzione che è stata
appoggiata oltre che dal partito di governo ‘Autodeterminazione’
(Vetevendosje), il cui leader è il premier Albin Kurti, anche da
due forze di opposizione.
Nel testo della risoluzione si ribadisce la posizione già
espressa a più riprese dal premier Kurti, secondo cui
l’organizzazione di un referendum della Serbia in Kosovo viola
la sovranità, la costituzione e l’ordine costituzionale del
Kosovo, ed è contraria alle leggi del Kosovo e alle norme
internazionali. Nel documento si definisce inammissibile un
referendum di uno stato estero sul territorio del Kosovo, e si
chiede pertanto al governo e alle istituzioni competenti di
intraprendere azioni per prevenire la violazione della sovranità
del Kosovo. Si sottolinea al tempo stesso la piena disponibilità
e l’impegno a garantire il diritto di voto di tutti i cittadini
del Kosovo in conformità alle leggi del Kosovo e alle pratiche
internazionali, e in questo spirito i cittadini di etnia serba
con doppia cittadinanza possono votare per posta o all’Ufficio
di collegamento serbo a Pristina. Una decisione questa che
Belgrado ritiene inaccettabile, non riconoscendo l’indipendenza
del Kosovo, considerato ancora parte integrante della Serbia.
I deputati di Srpska Lista (SL), il maggior partito della
minoranza serba in Kosovo, hanno abbandonato l’aula prima del
voto in segno di protesta contro quella che è stata definita una ‘seduta farsa’ con l’epilogo già deciso da tempo. “Non vogliamo
con la nostra presenza dare legittimità a una decisione
illegittima, non democratica e antiserba”, ha detto Igor Simic,
vicepresidente di SL. (ANSAmed).
Fonte Ansa.it