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La corsa alle donazioni per ricostruire Notre Dame 

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Lionel BONAVENTURE / AFP 

La cattedrale di Notre Dame, il giorno dopo il rogo 

A Parigi, i colossi del lusso si mobilitano per ricostruire Notre Dame de Paris. Ma da ore è corsa alle donazioni, invocate peraltro dallo stesso presidente Emmanuel Macron, che ha annunciato per oggi il lancio di una campagna internazionale. E il sindaco della città, Anne Hidalgo, ha proposto “una conferenza internazionale di donatori”: un’occasione di confronto tra esperti e finanziatori.

La famiglia Pinault, a capo di Kering, il gigante del lusso che controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga, ha risposto subito all’appello e ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro. Poche ore dopo, l’altro big del lusso, Lvmh – a capo di marchi del calibro di Fendi, Bulgari, Christian Dior, Bulgari, DKNY, Cèline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton- ha risposto rilanciando e raddoppiando: 200 milioni di euro.

L’Ile de France, la regione di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Anche in Usa si sono già attivati: la French Heritage Society, un’organizzazione che ha sede a New York, dedita proprio alla conservazione dei tesori architettonici e culturali francesi, ha lanciato una pagina web di raccolta fondi. E già lunedì sulla piattaforma di crowdfunding Go Fund Me sono state create in tutto il mondo più di 50 pagine ispirate dal terribile incendio.

Capgemini Group ha deciso di contribuire con un milione di euro. Paul Hermelin, Chairman e CEO di Capgemini Group ha detto di essere molto scosso da qunto successo: “Come azienda internazionale nata in Francia, abbiamo voluto essere solidali e supportare lo sforzo che la nazione sta facendo per ricostruire questo capolavoro del patrimonio dell’umanità”.

Secondo Michel Picaud, presidente dell’associazione “Friends of Notre-Dame de Paris, il progetto di restauro della cattedrale costerà 150 milioni di euro. Ma Andre Finot, il portavoce della cattedrale, ha aggiunto che ci vorranno anni per farla tornare al suo antico splendore e che comunque è “troppo presto per fare un bilancio sui danni”.

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