Ieri era parso che anche l’accordo di ripartizione dei migranti della Sea Watch fosse caduto vittima di quello che è il più grave scontro diplomatico tra Francia e Italia dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il Viminale aveva avvertito che il governo transalpino aveva “cambiato idea” sui nove richiedenti asilo che si era detta disponibile ad accogliere.
Parigi vuole “solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici” e “appoggerà l’Italia per chiedere rimpatri più efficaci in alcuni Paesi africani a partire dal Senegal”, aveva spiegato il ministero dell’Interno. “Prende atto” che “anche i francesi non vogliono clandestini”, aveva sottolineato Matteo Salvini, “ora ci si aspetta che Parigi dimostri con i fatti la sua buona volontà, collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano”.
Le ire di Parigi sono però rivolte soprattutto al Movimento 5 stelle per l’incontro avuto con Christophe Chalencon, uno dei leader della protesta dei gilet gialli. Oggi il ministro francese degli Affari Europei, Nathalie Loiseau, dopo aver detto ieri che “la ricreazione è finita”, a proposito delle tensioni tra i due Paesi, è tornata sull’argomento dichiarando che “se Di Maio spera di fare una coalizione per le elezioni europee con i gilet gialli, dovrà vedersela con noi”.
Il ministro dell’Interno italiano sembra invece avere in parte ricomposto lo scontro con il collega francese Christophe Castaner, che inizialmente aveva reagito con rabbia alla richiesta di incontro avanzata dal leader leghista, affermando: “Non mi faccio convocare da nessuno”. “Il dialogo fra noi è costante”, aveva poi aggiunto, “bisogna che sia rispettoso. Anche io sono pronto ad accoglierlo”-
Ovviamente io non voglio né posso convocare nessuno: confermo che sarò lieto di ospitare in Italia, il prima possibile, il mio collega francese @CCastaner per discutere e risolvere i problemi. pic.twitter.com/Gb37GkwNKq
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 8 febbraio 2019
“Col dialogo si risolvono tutti i problemi”
Il leader del Carroccio, resosi conto dello strappo al galateo diplomatico, ha aggiustato i toni: “Ovviamente io non voglio né posso convocare nessuno: sarò lieto di ospitare in Italia, il prima possibile, il mio collega francese per discutere e risolvere i problemi”. E ha pubblicato sui social network la lettera scritta al collega.
Una volontà di dialogo che sembra essere stata raccolta da Castaner, che ieri sera ha poi ribadito l’impegno di accoglienza del suo Paese. “In realtà la Francia accoglierà sette migranti, quindi rispettiamo i nostri impegni” aveva fatto sapere. “Ottimo! Col dialogo si risolvono tutti i problemi”, è stata la risposta di Salvini, che si è dunque detto “pronto a lavorare col collega francese per combattere scafisti e terroristi”.
“Tra il popolo francese e quello italiano non c’è alcun problema, c’è a livello politico qualche discussione ma non sono minimamente preoccupato, conto che i problemi si risolvano”, ha poi detto il vicepremier a “L’Intervista” di Maria Latella su Sky TG24. “L’Italia – ha proseguito – è tornata centrale, non siamo più dati per scontati. Fino all’anno scorso decidevano a Parigi o Bruxelles e poi chiamavano Roma. Con Parigi voglio lavorare e costruire, ma da pari a pari. Non è che a Parigi si decide e a Roma o Milano si obbedisce”.
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